Splendori aurei della Liturgia a Giarre -
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Splendori aurei della Liturgia a Giarre

Splendori aurei della Liturgia a Giarre

A degno coronamento delle manifestazioni svoltesi lo scorso anno per la ricorrenza del “Bicentenario” della fondazione del Duomo, simbolo della città di Giarre, ecco un’opera che esalta il rapporto tra l’umanità e Dio, suo creatore.

A distanza, infatti, di quasi cent’anni dal Iibro del dottor Cesare Minicucci, edito nel 1927, “Notizie storiche sulla Chiesa Madre di Giarre” dedicata a S. Isidoro Agricola, patrono della Città, a cura della Agenzia Parrocchiale Libraria, ecco il volume “Splendori aurei della Liturgia”, il tesoro del Duomo di Giarre, a cura dell’Arcipretura parrocchiale diretta da don Antonio Russo, e curato con autentico amore da Antonio Agostini, Giovanni Buda, Maria Rosa Licciardello e Mariagrazia Musumeci, con splendide fotografie di Leonardo Torrisi, finito di stampare dalla Litografia Bracchi lo scorso dicembre.

Il volume si apre, dapprima, con un intera pagina di ringraziamenti, tantissimi ne contiene l’elenco, di “quanti hanno contribuito a vario titolo al reperimento di materiali e allestimento della mostra” esistente nei locali del Duomo; quindi la prefazione del vescovo di Acireale, S. E. Antonino Raspanti, il quale apre il suo intervento con “Obiettivo della presente pubblicazione è ripercorrere la storia della comunità cristiana giarrese, in occasione del ricorrenza del secondo centenario dell’apertura del Duomo, punto di riferimento per i fedeli e luogo che identifica e caratterizza la città di Giarre”, concludendo con “Auspicando che tale pubblicazione contribuisca a risvegliare il fervore della comunità giarrese ed il senso di appartenenza alla Chiesa locale”.

Don Antonio (Nino) Russo interviene, subito dopo con “Il tempo è superiore allo spazio. Riflettere sulla storia e ripensare i momenti salienti del percorso che una Comunità ha vissuto e vive risulta essere una esperienza particolare che apre orizzonti nuovi e attraverso lo studio di documenti, seppur ingialliti dal tempo, e di oggetti usurati dall’uso che se è fatto, ti fa toccare con mano quanta passione e amore coloro che ci hanno preceduto hanno riposto nella realizzazione dell’opera lungamente desiderata ed attesa”, sempre don Nino dopo aver ripercorso diversi momenti della vita della Comunità conclude con “Bicentenario! Non solo di memorie e celebrazioni, ma occasione per un risveglio, per una presenza sul territorio che sia propositiva di speranza costruttrice di unità, formativa di cristiani che, come ricorda la Lettera a Diogneto, siano anime che sostentano e sostengano il corpo sociale”.

Le magnifiche pagine che seguono, con foto anche risalenti a tanti anni fa, ed immagini dell’immenso tesoro esistente e raccolto con tantissimo amore durante la lunga storia del Duomo arricchiscono il volume che non dovrebbe mancare in casa di ciascun giarrese.

Domenico Pirracchio

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