Fine stagione caldissimo per i forestali -
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Fine stagione caldissimo per i forestali

Fine stagione caldissimo per i forestali

Questa volta la protesta nasce dai cantieri di Catania i cui operai, spontaneamente, si sono dati appuntamento presso la sede provinciale dell’Azienda Foreste demaniali.

La vertenza ormai si trascina da lungo tempo, ma di volta in volta il malcontento è stato stoppato con interventi tampone e con reiterate promesse, alla fine abbandonate tanto dai politici quanto dai sindacati.

I lavoratori radunatisi intorno alle nove davanti agli uffici di via Etnea a Catania hanno protestato a gran voce a causa delle continue sospensioni dai cantieri di lavoro (dell’intera categoria, al momento, i centocinquantunisti sarebbero i più penalizzati) e la mancata corresponsione delle spettanze. Se l’Azienda ritardasse a riavviarli, gli operai rischiano di non completare le 151 giornate lavorative (peraltro garantite da un’apposita legge regionale e da accordi sindacali). La conseguenza principale sarebbe la perdita della quota salario, ma non solo. Questi perderebbero anche la parte di contribuzione previdenziale e la relativa quota di disoccupazione. Inoltre, gli sarebbe preclusa la possibilità di recuperare sia giorni di malattia sia eventuali permessi non retribuiti. “Poiché siamo di fronte a lavoratori destinatari di una garanzia occupazionale, è chiaro che si sta commettendo un abuso e ciò non può essere tollerato – dichiara il segretario provinciale di Catania della Sinalp Fnl (Confederazione Sindacale Nazionale Autonoma dei Lavoratori e dei Pensionati) Maurizio Marino, che aggiunge – la nostra sigla sindacale, che segue questi lavoratori, non solo cercherà in tutti i modi di far rispettare i diritti dei forestali ma chiederà, tramite i propri legali, di far pagare ai responsabili eventuali danni economici arrecati ai lavoratori; ma la cosa su cui vogliamo porre l’accento – continua il segretario – è che i danni non li chiederemo alla Regione, bensì personalmente a coloro che per strafottenza o per senso di impunità non svolgono professionalmente il lavoro per cui sono retribuiti”.

L’altra questione, per nulla da sottovalutare e che in un certo senso impoverisce i lavoratori compresi quelli a tempo indeterminato, si riferisce al mancato pagamento tanto del salario arretrato (da giugno) quanto degli eventuali rimborsi Irpef. I rappresentanti dei lavoratori della confederazione Sinalp Fnl sostengono che il ritardo nella corresponsione degli emolumenti dipenda più dall’inefficienza amministrativa della Regione Siciliana, con il continuo sballottamento di competenza sui lavoratori forestali tra Assessorato del Territorio e dell’Ambiente e Assessorato Risorse Agricole e Alimentari e l’inerzia degli uffici della Ragioneria regionale, piuttosto che dai paventati meccanismi tecnico-contabili del rispetto del patto di stabilità interno e dalla mancanza di liquidità di cassa della Regione.

Ormai disillusi dai politici e dai sindacati, i forestali hanno maturato il pensiero che per rimanere nel mercato del lavoro e ottenere un’eventuale complessiva stabilizzazione, il comparto necessariamente dovrà entrare nel sistema produttivo di settore che faccia guadagnare risorse economiche all’Azienda Foreste Demaniali, svolgendo nello stesso tempo anche lavori di pubblica utilità nei centri abitati curando il verde pubblico comunale.

Da anni – ci dice Angelo Barbagallo, segretario regionale Sinalp Fnl – i lavoratori forestali ripetono che l’Azienda Forestale deve trasformarsi da un ente improduttivo (come la stessa gente lo vede) in un ente che abbia, invece, il compito, nel rispetto dell’ambiente naturale, di produrre sfruttando i prodotti del bosco e le bellezze paesaggistiche tramite convenzioni con enti e scuole di tutta Italia per creare un turismo sostenibile di eccellenza a un costo accessibile a tutti e non come fanno i privati che per un’escursione sull’Etna impongono il pagamento “promozionale” di 55 euro a persona. La cosa tragica – afferma Barbagallo – è che queste proposte sono ragionevoli, ma finora hanno trovato un’aspra opposizione proprio dai vertici di taluni sindacati e da altri soggetti che hanno interessi ad arricchirsi sfruttando le risorse pubbliche. Oggi – conclude il segretario regionale Sinalp Fnl – le cose cominciano a cambiare, basta vedere la nascita di altre realtà sindacali e il numero decrescente delle tessere della “triplice”, questo perché i lavoratori non si sentono più tutelati e, soprattutto, perché la gente non crede più alle favole e alla propaganda”.

Durante la mattinata una delegazione dei lavoratori è stata ricevuta dal direttore provinciale dell’Azienda Foreste Demaniali di Catania, Ettore Foti. Tra i temi affrontati nella riunione, oltre a quelli cogenti per i lavoratori, cioè l’avviamento nei cantieri per il completamento delle giornate e la corresponsione dei salari arretrati, si è discusso pure della dotazione del materiale da lavoro cui sono carenti tutti i cantieri forestali a partire dal carburante per i decespugliatori che in atto sono fermi in rimessa.

Nonostante le difficoltà economiche che sta attraversando la Regione Siciliana, Foti ha rassicurato i lavoratori riguardo sia le assunzioni, che per i centocinquantunisti partiranno domani, sia il raggiungimento delle giornate garantite dalla legge. Relativamente alle altre questioni rappresentate dai lavoratori, Foti si è impegnato a seguire personalmente le problematiche con i direttori dei lavori al fine di giungere a una rapida soluzione.

Intanto la categoria permane in stato di agitazione e si va verso la costituzione di assemblee permanenti presso ciascun Ispettorato provinciale. Tuttavia, la vera partita circa il futuro occupazionale dei lavoratori forestali si gioca a Palermo, dove il claudicante governo regionale quotidianamente affronta emergenze economiche con l’insanabile criticità di bilancio e la grave piaga della disoccupazione, che oramai in Sicilia ha raggiunto livelli preoccupanti assimilabili a quelli dei paesi sottosviluppati.

Gaetano Scarpignato

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