Come risaputo il noto paroliere Gianni Belfiore, nato a Genova da genitori ripostesi, abita da tempo a Milo, la cittadina degli artisti, dei Franco Battiato, dei Lucio Dalla, che ogni estate, grazie anche al suo clima particolare, riesce a radunare altri big della musica ed altri esponenti del mondo dell’arte in genere, opportunamente inseriti nella varie manifestazioni dell’estate milese.
Abbiamo osservato in tutto questo una nota però assai stonata che chi ascolta, osserva, riflette, non può non avvertire come sgradevole. A Milo, nell’estate milese, tutti presenti tranne Gianni Belfiore. Ci sarà un perché ed è per questo che siamo andati a cercare di capire. Abbiamo incontrato Gianni Belfiore, siamo stati invitati nella sua villa a Milo, abbiamo discusso, abbiamo finalmente capito. Cosa dire? Un po’ tutto strano. Abbiamo ascoltato anche l’altra campana, ovvero il sindaco di Milo, l’Ente organizzatore dell’Estate Milese. Sorpresa, imbarazzo, nulla di particolare. Lui ha scelto Franco Battiato come direttore artistico delle manifestazioni e gli basta così. Di Belfiore nessuno parla, nessuno spiega il perché della sua assenza. Battiato non ha nulla da dire. Ripostese anche lui, non ha mai ritenuto opportuno invitare Belfiore, né inserirlo in qualche spazio. Che dire? Gelosie professionali? Qualche frizione? Forse, potrebbe anche starci, si sa, il mondo degli artisti è vario ed a volte avariato. Tutto strano.
Del personaggio Belfiore, un acquario esponente del pensiero creativo, abbiamo scoperto tante cose e da ultimo almeno due importanti chicche. Una, la dedica di una canzone al sindaco di New York (di origine italiana), consegnata recentemente a Grassano (provincia di Matera) in occasione della visita del sindaco venuto a toccare le proprie “radici” italiane. L’altra, l‘attestato, il riconoscimento che la sua canzone “Se mi lasci non vale” cantata da Julio Iglesias è diventata la più popolare nel mondo, scavalcando addirittura “Volare” del Mimmo nazionale.
Belfiore, da gran signore qual è, non se ne fa un cruccio delle assenze nelle estate milesi. Al massimo – come pensa – se nell’Estate Milese la Sicilianità fosse messa, come giusto, al centro delle manifestazioni, di sicuro la sua partecipazione avrebbe costituito una delle attrazioni principali.
Abbiamo chiesto a Belfiore del perché sul fronte Sicilianità non può temere isolamenti ed ostracismi che si trovano ancora nelle culture arretrate dei paesini e purtroppo anche etnei. La risposta è stata ampia ed articolata. Il suo lavoro lo è stato altrettanto ed a quel punto, abbiamo preteso che lo elencasse. Riportiamo una sintesi veloce del suo lavoro prodotto nel tempo. Leggete cosa ne è uscito fuori dalle sue diverse collaborazioni. Per Iglesias, artista che ha venduto 300milioni di dischi prodotti in 4 lingue differenti e che è una delle 4 voci più importanti al mondo assieme a Frank Sinatra, Nat King Cole, ed Elvis Presley, Belfiore ha scritto ben 80 canzoni ed ha le sue canzoni in 382 pubblicazioni nel mondo.
Per Raffaella Carrà Belfiore ha scritto 3 Lp. Ultimamente la canzone “Io non vivo senza te”, che fa seguito alla famosa “Fatalità” ed altre. La Raf nazionale ha trionfato sia in Spagna che in tutto il Sud America.
Per Rosa Balistrieri ha scritto 10 canzoni ispirate alle novelle di Luigi Pirandello. È sempre attuale e sta avendo successo anche oggi che l’artista è deceduta e forse anche più, specie in Sicilia, con la canzone “Quannu moru faciti ca non moru”.
Nella manifestazione di piazza Università a Catania, nel 2008, organizzata da Carmen Consoli, Nada ha cantato la canzone di Belfiore e Rosa Balistrieri “A riti “, Giorgia ha cantato “amuri senza amuri” e Tosca ” Rosa Rosa”, che si rifà ad un venditore ambulante di Riposto chiamato don Turiddu “furiatunnu”.
Infine anche un lavoro commissionato dal sindaco di Bronte, senatore Firrarello, la canzone “U diamanti virdi”, che abbiamo avuto il piacere di ascoltare e che è veramente molto bella. Ci dice che Firrarello è rimasto particolarmente contento. Come non credergli?
Poniamo un’insidiosa domanda a Belfiore: come mai l’artista Battiato, anziché rifugiarsi in nenie mediorientali, ha trascurato queste ricchezze siciliane che solo noi abbiamo, non solo per l’Italia ma anche per il mondo? Risposta: «chiedetelo a lui». Lo incalziamo, allora dobbiamo sempre attendere che la Sicilia venga attenzionata da non siciliani? Leggiamo, Vittorio Feltri, “I siciliani non sanno di essere seduti su una miniera d’oro”, e Vittorio Sgarbi, “La civiltà è della Sicilia e non della Lombardia”. Purtroppo è una amara verità.
A Belfiore abbiamo chiesto qual è il complimento più bello che ha ricevuto. La risposta è stata lapidaria: «il complimento più bello che ho ricevuto è stato quello di Iglesias nel 2001: “Gianni Belfiore è il migliore autore italiano negli ultimi 50 anni”».
Signori, il servizio è finito. La domanda è: può restare fuori uno così? La risposta, caso mai, al sindaco di Milo ed all’artista Franco Battiato.
Salvo Marino