La figura del bagnino di salvataggio nelle strutture balneari è molto importante, lo ha capito sicuramente una donna catanese, una trentenne che lunedì 12 agosto, mentre si trova in mare, è stata soccorsa da Enrico Caruso e Giovanni Lo Giudice, due guardaspiaggia che effettuano servizio al Lido Monsone, lungo via Spiaggia a Fondachello di Mascali.
La donna si era tuffata per raggiungere a nuoto il fratello che vicino la boa, a circa 200 metri dalla riva, stava effettuando pesca subacquea.
Al largo la donna è stata colta da un crampo alla gamba. Ad accorgersi della difficoltà è stato proprio il fratello che ha incominciato ad urlare richiamando l’attenzione dei bagnanti e di Enrico e Giovanni che senza nessuna esitazione hanno calato in mare il pattino di salvataggio in dotazione alla struttura balneare.
Mentre la donna continuava a dibattersi nell’acqua i due bagnini l’hanno raggiunta e portata in salvo.
Per Enrico, 29 enne di Fiumefreddo, “non è stato un gesto eccezionale. Abbiamo fatto solo il nostro dovere, il nostro compito è garantire l’assistenza e la sicurezza dei bagnanti. Sicuramente vantaggioso per la donna – spiega Enrico – è stato avere mantenuto la calma anche se era in evidente pericolo di vita”.
“Io mi trovavo fuori servizio – ha detto Giovanni Lo Giudice, 30 enne di Calatabiano- ma questo non mi ha impedito di aiutare il mio collega Enrico. Molteplici sono i compiti di un bagnino: monitorare la spiaggia, ispezionare le apparecchiature di salvataggio e come in questo caso rispondere alle emergenze in modo tempestivo effettuando se necessario anche le manovre di primo soccorso”.
La giovane donna si è subito ripresa tanto che non è stato necessario l’intervento dei sanitari, è bastato quello di due giovani bagnini che senza alcuna esitazione hanno salvato una vita umana.