Accorciare la distanza tra il mondo della scuola ed il pianeta lavoro. È in nome di questa nobile finalità che il progetto “Minerva” 2 è stato quest’anno eseguito, consegnando sia agli alunni delle scuole primarie che agli studenti della scuola secondaria “Ipsia Majorana Sabin” gli strumenti funzionali all’individuazione ed alla definizione della propria identità professionale.
Il progetto Minerva, sviluppatosi a seguito di una delibera di giunta risalente al 2011 e promosso anche dall’attuale amministrazione (la quale ha approvato i contenuti delle attività pianificate e reiterato la concessione dei locali della zona artigianale), sta rappresentando un primo sostanziale cambio di passo in un sistema societario che ha sempre trascurato politiche tese al consolidamento dell’asse scuola-lavoro. E’ così che quel cambiamento pedagogico e didattico dentro le scuole, tanto auspicato dal presidente dell’Ula Claai di Giarre Diego Bonaccorso (nella foto a sinistra), sta iniziando a prendere corpo a Giarre in funzione di una cultura del lavoro che possa finalmente fiorire all’interno degli istituti deputati all’istruzione ed alla formazione delle nuove generazioni. Conoscenza e competenza rappresentano soltanto due dei principali punti cardine che occupano una posizione di centralità nel progetto.
Ma il percorso di orientamento costituisce quell’imprescindibile passaggio obbligato senza il quale il discente non potrà mai sprigionare attitudini che necessitano di essere abbinate all’acquisizione della teoria. L’applicazione di tali principi, nell’anno scolastico appena conclusosi, ha già determinato risultati soddisfacenti. Basti pensare che su 30 ragazzi coinvolti nelle “Botteghe scuola”, che costituiscono l’atto finale dell’iter formativo chiamato “Minerva” 2, buona parte di essi hanno beneficiato di un contratto di assunzione.
Ecco dunque come si articola il progetto: la prima fase, dedicata non solo alla formazione dei genitori sul tema ma anche alla preparazione dei docenti, è accompagnata da un secondo step incentrato sulla trasmissione di conoscenze. A sua volta, il predetto passaggio procede di pari passo con il coinvolgimento dei ragazzi di scuola secondaria in attività laboratoriali, propedeutiche ad uno stage. Teatro di questo progetto sono due piccoli locali della zona artigianale di Giarre, concessi dal Comune affinchè tra i padiglioni dell’area potessero sorgere delle autentiche fucine di talenti esperti nello svolgimento di professioni tecnico-pratiche e manuali. Di questi due locali, la cui superficie è di circa 120 mq, uno è adibito a laboratorio e l’altro è riservato sia alla formazione che allo svolgimento delle attività di laboratorio. Il sogno, coltivato per 32 anni dall’Unione Liberi Artigiani di Giarre e proteso verso la creazione di un ponte tra scuola e lavoro, è dunque ormai compiuto. Un ruolo determinante nella riuscita del progetto “Minerva” 2, nato come prosecuzione di una prima edizione riservata alle scuole primarie, è stato sicuramente esercitato da Monica Insanguine, Dirigente Scolastico dell’Ipsia Majorana Sabin. Grazie alla sua lungimiranza infatti, il progetto “Minerva” non assurge soltanto a realtà che coinvolge 5 istituti comprensivi di scuola primaria (3 giarresi, 1 ripostese ed 1 ascrivibile a Santa Venerina), ma si afferma sul territorio come canale che consente ai giovani della scuola secondaria di accedere al mondo del lavoro.
Dunque il progetto, concepito grazie alla disponibilità degli artigiani e al sostegno economico-organizzativo dell’unione liberi artigiani di Giarre, ha trovato nel dirigente Insanguine il giusto partner per avviare in via sperimentale la già citata “Bottega scuola”. Innovazione e tecnologia sono le specificità di botteghe chiamate a sfornare lavoratori. Dopo aver visitato i locali, gli studenti possono infatti manipolare la materia prima dalla quale nascono manufatti. In particolare, un’equipe di 32 artigiani, attingendo al proprio bagaglio di competenze, prepara al mondo i futuri orafi, pasticceri, meccanici, carrozzieri, tecnici specializzati nelle costruzioni meccaniche, tecnici specializzati nella costruzione delle serrande, tecnici esperti nella realizzazione di tende per interni ed esterni, esperti nella torrefazione del caffè, fabbri, panificatori, parrucchieri, costruttori di lampadari, professionisti esperti nella realizzazione di palloncini artistici, maestri dell’argilla, professionisti esperti nelle decorazioni su vetro e stoffa, professionisti esperti nella decorazione della ceramica, professionisti esperti nella lavorazione artistico-vegetale, esperti di impiantistica, professionisti del fotovoltaico,elettricisti e professionisti del ricamo.
Ecco le dichiarazioni dei dirigenti scolastici. Entusiasta Vincenzo Ginardi, dirigente scolastico del I Istituto Comprensivo “Giuseppe Russo” “Non potevamo non aderire al progetto Minerva poiché i ragazzi, vedendo le varie attività realizzate, cominciano ad avere idee per il loro futuro e per la professione che più li attrae, compatibilmente con le proprie competenze”. Raggiante anche il dirigente scolastico dell’Ipsia “Majorana Sabin” Monica Insanguine “Il nostro Istituto professionale è il primo a svolgere attività correlate all’alternanza scuola-lavoro. Abbiamo pertanto studiato attività più congeniali alla tipologia di studio offerta dalla scuola. È così che, grazie alla collaborazione dell’attore della fase progettuale Diego Bonaccorso, abbiamo, in forma sperimentale, individuato con la zona artigianale delle officine meccaniche per la classe IV del corso meccanico. Inoltre, abbiamo indirizzato il nostro sguardo verso l’azienda di tende del signor Schillirò per quanto concerne il corso di moda. Quest’ultimo ci sta fornendo dei prodotti finiti. Le ragazze della V indirizzo “Moda” hanno per esempio realizzato delle borse con materiale di scarto”. Esprime soddisfazione anche il dirigente scolastico del II Istituto Comprensivo “Don Bosco” “Alla cittadinanza manca la conoscenza dei luoghi. Essa però, una volta unita alla conoscenza delle attività con il coinvolgimento dei genitori, sta permettendo di raggiungere dei risultati eccellenti”. Solare anche il dirigente scolastico Mariangiola Garaffo, facente capo all’istituto comprensivo di Santa Venerina “Le attività scolastiche del progetto minerva stanno entrando nei curricula scolastici”. Soddisfatto il dirigente scolastico del III Istituto comprensivo “Giuseppe Macherione” Rossana Maletta “Il mio predecessore Carmelo Torrisi aveva già sposato la causa del progetto Minerva per testimoniare che nel territorio la scuola dialoga con le agenzie di cultura e di informazione, considerando l’Ula Claai un valido supporto al mondo del lavoro. I ragazzi coinvolti tornano carichi di emozioni ed esperienze positive perché hanno la possibilità di confrontarsi con un modo di fare cultura più concreto ed esperienziale”. Compiaciuta del progetto anche il dirigente scolastico del I Istituto Comprensivo “Giovanni Verga” di Riposto Cinthia D’Anna “Sulla scorta del successo delle attività ascrivibili agli anni precedenti, abbiamo pensato di aderire ad un progetto attraverso il quale abbiamo riscontrato la cortesia dei responsabili delle aziende. Essi hanno per esempio illustrato con puntiglio agli studenti le tecniche di utilizzo e di funzionamento dei macchinari. Abbinando l’osservazione alla pratica, i ragazzi sono stati messi nelle condizioni di apprendere le tecniche di pittura su vetro o di lavorazione della pasta per biscotti”.
Ecco le parole dell’attore della fase progettuale Diego Bonaccorso “Mancano ancora tre tasselli per conferire piena efficacia ad un progetto di grande valenza sociale redatto con la proficua collaborazione della dott.ssa Rosita Di Mauro e svoltosi in un arco di tempo pari a 5 mesi: ovvero l’istituzionalizzazione del progetto, il suo inserimento nell’offerta formativa previo avallo dell’assessorato regionale alla pubblica istruzione e formazione, ed il maggiore coinvolgimento dell’ex patronato scolastico insieme a tutti gli istituti che sono di sostegno al mondo imprenditoriale. Auspichiamo di poter essere messi nelle condizioni di dare prosieguo al progetto finalizzato all’inserimento delle attività nei curricula scolastici”.