Francavilla di Sicilia. Pulizzi: «La scuola elementare riaprirà tra due mesi ed il fotovoltaico alimenterà l'impianto idrico» -
Catania
13°

Francavilla di Sicilia. Pulizzi: «La scuola elementare riaprirà tra due mesi ed il fotovoltaico alimenterà l’impianto idrico»

Francavilla di Sicilia. Pulizzi: «La scuola elementare riaprirà tra due mesi ed il fotovoltaico alimenterà l’impianto idrico»

Lo ha assicurato il sindaco del Comune dell’Alcantara rispondendo alle recenti “provocazioni” dei suoi avversari politici. «Ho già – dichiara il primo cittadino – il decreto di finanziamento da trentamila euro per la messa in sicurezza dell’edificio di Via Napoli. Ed i fondi del “Decreto Fraccaro” serviranno a fornire energia al pozzo di contrada Bragaseggi»

«Il plesso delle scuole elementari di Via Napoli sarà riutilizzabile a partire dall’inizio del 2020, ossia tra appena due mesi». Lo assicura il sindaco di Francavilla di Sicilia, Enzo Pulizzi, che ieri ha voluto incontrare i rappresentanti della stampa locale per far chiarezza su certe “accuse” rivoltegli nei giorni scorsi dai suoi avversari politici, ossia i consiglieri comunali del gruppo d’opposizione “Scriviamo Insieme il Futuro”, capitanati dall’ex sindaco e suo predecessore Lino Monea.

«E’ stato detto – ha dichiarato il primo cittadino francavillese (nella foto accanto)che non c’è alcuna certezza riguardo al decreto di finanziamento dell’intervento che ci consentirà di mettere in sicurezza l’edificio scolastico di Via Napoli: falso! Questo decreto, con cui l’Assessorato Regionale all’Istruzione ci ha assegnato trentamila euro, porta la data dello scorso 21 ottobre, ma ci è stato notificato solo un paio di giorni fa a causa dei tempi burocratici che, recandomi personalmente a Palermo, sono riuscito ad accelerare. Con la somma che ci è stata finanziata dalla Regione Siciliana sulla base di un nostro progetto esecutivo, potranno quindi quanto prima iniziare i lavori per uniformare ai criteri antisismici il piano terra della scuola elementare di Via Napoli. Gli interventi riguarderanno, in particolare, il vecchio refettorio ed il sottoscala. Sarà quindi possibile, già all’inizio del prossimo anno, far rientrare nell’edificio cinque classi ed avere a disposizione nello stesso altri spazi per le attività didattiche. Successivamente, con gli altri progetti che abbiamo in itinere, la scuola elementare di Via Napoli tornerà pienamente funzionale come prima, anche negli altri suoi piani. Tutto ciò è stato frutto di un’estate di lavoro, con frequenti viaggi alla volta degli uffici palermitani per presentare progetti e chiedere finanziamenti anziché… andarcene al mare. Ci si potrebbe chiedere come mai inizialmente avevamo pensato di demolire e ricostruire la scuola di Via Napoli, con un intervento che avrebbe richiesto cinque milioni di euro, mentre adesso ci siamo “accontentati” di questo finanziamento di trentamila euro. Ebbene: nel frattempo le cose sono cambiate in quanto, proprio nei mesi scorsi, la giurisprudenza ha reso più “elastici” i parametri antisismici degli edifici pubblici consentendo, in alternativa alla loro “chiusura”, dei più economici interventi di adeguamento, che sono quelli che siamo riusciti a farci finanziare».

Da una decina di giorni, intanto, è stato avviato il servizio di mensa scolastica che, come si evince da alcuni post pubblicati sui social-network, non soddisferebbe qualche genitore. Sempre nella conferenza stampa di ieri è intervenuta sul punto l’assessore alla Pubblica Istruzione Melania Silvestro (nella foto accanto), per la quale «nel nostro gruppo politico-amministrativo “La Svolta” ci sono genitori e parenti di bambini che frequentano la mensa scolastica: figuriamoci, dunque, se non ci teniamo ad un servizio che garantisca una sana alimentazione! E questo servizio lo “testiamo” ogni giorno gli stessi amministratori comunali andando ad assaggiare personalmente ciò che viene dato in pasto agli alunni. Devo dire che sono pietanze buonissime, delle quali i bambini richiedono spesso il “bis”. Pensate che vengono cucinate ad oltre un’ora di strada da Francavilla, ossia nel Comune etneo di Maniace, dove ha sede la ditta aggiudicataria del servizio di refezione, ma qui giungono “bollenti” in quanto trasportate in contenitori isotermici. Di cosa, dunque, ci si lamenta?!… Con un incarico affidato ad una biologa nutrizionista stiamo, tra l’altro, aggiornando le tabelle alimentari delle nostre scuole, ferme ad oltre quindici anni fa, prevedendo il consumo di pasti diversi per ogni stagione. Inoltre, su proposta della sottoscritta, verrà presto istituita la Commissione Mensa Scolastica, composta da genitori, consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, insegnanti, ecc., che potranno, quando meglio riterranno opportuno e senza preavviso, andare a verificare personalmente la bontà delle pietanze somministrate agli alunni. Da assessore comunale alla Pubblica Istruzione ci tengo infine a sottolineare che in questi mesi abbiamo affrontato le note problematiche del settore coinvolgendo “democraticamente” genitori, insegnanti e dirigenti scolastici, che abbiamo salvaguardato sia il diritto allo studio e sia l’incolumità degli alunni, che stiamo mettendo in sicurezza anche il plesso della scuola materna attraverso lavori di impermeabilizzazione, che stiamo ricavando un ulteriore spazio didattico nella palestra all’aperto della scuola media di Piazza Pirandello e che stiamo dotando gli istituti scolastici del paese di nuovi arredi».

Ed a chiusura dell’incontro con i giornalisti, il sindaco Enzo Pulizzi ha voluto giustificare come si sono utilizzati i cinquantamila euro recentemente messi a disposizione del Comune di Francavilla di Sicilia dal cosiddetto “Decreto Fraccaro” del Governo nazionale. «Mi dispiace “deludere” i consiglieri comunali dell’opposizione – ha dichiarato il primo cittadino – che avrebbero voluto destinare questi soldi alla messa in sicurezza della scuola elementare di Via Napoli o all’efficientamento dell’impianto idrico di contrada Bragaseggi. Ma con riferimento alla prima avevamo già la certezza, malgrado i prima accennati ritardi burocratici, del relativo finanziamento regionale, mentre riguardo al secondo, i fondi della “Norma Fraccaro” sarebbero stati inutilizzabili per ragioni tecniche. Si tratta infatti di risorse da impiegare per l’efficientamento energetico, che richiede spazi adeguati, che il pozzo di Bragaseggi non ha, su cui dislocare determinati dispositivi. Questi spazi, invece, li abbiamo a disposizione sui tetti delle due palazzine di Via Liguria, che qualcuno considera “inutili” ma che con gli impianti fotovoltaici di cui verranno dotate e grazie alle nuove tecnologie daranno energia “a distanza” all’impianto idrico di contrada Bragaseggi, evitando al nostro Comune di dover continuare a pagare all’Enel circa quattromila euro al mese. Credo dunque che i miei avversari, visto che hanno dichiarato di avere a cuore le sorti dell’impianto di Bragaseggi e, più in generale, del servizio idrico francavillese, debbano ritenersi anche loro “felici e contenti” per la scelta da noi fatta».

Rodolfo Amodeo

 

FOTO PRINCIPALE: alcuni esponenti (assessori e consiglieri comunali) del gruppo politico-amministrativo “La Svolta”. Da sinistra Giusy Ferrara, Gianfranco D’Aprile, Salvatore Malatino, Melania Silvestro, il sindaco Enzo Pulizzi, Antonino Marchese ed Alessandra Cipolla

Potrebbero interessarti anche