Il presidente della “Federazione Armatori Siciliani” ha presentato una richiesta di accesso agli atti della società consortile mista, costituitasi sei anni fa per sostenere il comparto della pesca nei Comuni compresi tra Acicastello e Giardini Naxos attraverso la gestione degli appositi finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea
Che fine ha fatto il G.A.C. (Gruppo di Azione Costiera) “Riviera Etnea dei Ciclopi e delle Lave”? Se lo chiede la “Federazione Armatori Siciliani” (F.A.S.) guidata dal presidente Alfio Fabio Micalizzi (nel riquadro sulla foto principale), il quale ieri ha inviato un’istanza di accesso agli atti finalizzata a conoscere l’attività svolta in questi anni dalla società consortile mista (con partner pubblici e privati), costituitasi nel 2013 per sostenere il comparto della pesca nei Comuni marittimi etnei e del contiguo territorio jonico messinese particolarmente vocati a tale attività.
Il presidente della Federazione Armatori Siciliani ha indirizzato questa sua richiesta al Presidente della Regione Siciliana, all’Assessore Regionale all’Agricoltura e Pesca ed ai sindaci e presidenti del Consiglio dei Comuni consorziati nel G.A.C., ossia Catania, Acicastello, Acireale, Riposto, Mascali e Giardini Naxos.
«Come tutti i Gruppi di Azione Costiera – spiega il presidente Micalizzi – anche il G.A.C. “Riviera Etnea dei Ciclopi e delle Lave” ha il preciso compito istituzionale di gestire i finanziamenti comunitari destinati allo sviluppo integrato delle collettività pescherecce attraverso misure volte ad incentivare ed ammodernare le attività economiche legate al mare ed a promuovere il turismo collegato alla pesca.
«Il sottoscritto però, visionando su Internet i siti della Regione Siciliana e dello stesso G.A.C. “Riviera Etnea dei Ciclopi e delle Lave”, a quanto sembra non aggiornato da diverso tempo, non ha trovato notizie esaustive sulle attività svolte da questa società consortile e sui finanziamenti dalla stessa ottenuti e spesi. Da rappresentante di categoria, inoltre, devo purtroppo lamentare la scarsa se non inesistente comunicazione di questo G.A.C. con il ceto peschereccio.
«Per saperne di più ho quindi chiesto a tutte le autorità competenti di poter prendere visione ed ottenere copia dei principali atti e documenti del G.A.C. “Riviera Etnea dei Ciclopi e delle Lave”, ossia l’atto costitutivo, il Piano di Sviluppo Locale e gli elenchi dei finanziamenti ottenuti, degli incarichi e delle consulenze assegnate, dei risultati conseguiti e degli incontri pubblici effettuati con i pescatori».
Rodolfo Amodeo