Una famosa canzone di Zucchero recitava “per colpa di chi”. A giudicare dal tenore della nota recapitata in questi giorni a 37 consiglieri (16 in carica e 21 delle scorse consiliature) sembra quasi che tutto sia da addebitare a quel ficcanaso di Raffaele Musumeci.
L’incipit della nota a firma del dirigente comunale Maurizio Cannavò è giustificativo. Sembra quasi di intuire che tutto il procedimento non sarebbe mai partito se non vi fosse stato l’intervento dell’ex presidente del Consiglio comunale che con i suoi pressanti esposti ha “costretto” la Regione a muoversi, facendo scattare con assoluta calma l’azione ispettiva.
Come dicevamo ieri sono state recapitate 37 comunicazioni. “In attesa di ulteriori istruzioni circa gli specifici atti da porre in essere, l’Area I Servizi Civici – si legge nella nota dì Cannavò – ha deciso di avviare la procedura di verifica ed eventuale recupero di somme illegittimamente erogate, segnatamente nella forma di gettoni di presenza (ovvero di permessi retribuiti) per i capigruppo consiliari, che pur non essendo componenti delle commissioni vi hanno preso parte. I consiglieri destinatari della nota, ai sensi dell’articolo 11 della Legge regionale Sicilia n.10 del 30-4-1991, possono presentare memorie scritte e documenti, che l’ente comunale ha l’obbligo di valutare ove siano pertinenti all’oggetto del procedimento”.
A questo punto soprattutto i consiglieri in carica e qualche assessore hanno da temere gli effetti indiretti della vicenda, ovvero la loro potenziale incompatibilità.
Una volta ratificati i conteggi delle somme relative ai gettoni presuntivamente liquidati in eccesso ai capigruppo consiliari dagli uffici comunali della I area, potrebbero verificarsi scenari politici decisamente poco rassicuranti per la vita stessa dell’amministrazione D’Anna. Dalla incompatibilità si passerebbe alla decadenza.
A meno che tutti i consiglieri coinvolti abbiano intenzione di mettere subito mano al proprio portafogli, sarà molto dura continuare fino in fondo questa consiliatura.