L’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato può ancora aspettare. Sullo sfondo il parere favorevole ma condizionato dell’organo di revisione contabile che in una relazione di circa 50 pagine ha rimarcato i numerosi dati contrastanti, a cominciare dalla mancata riconciliazione dei rapporti con l’Organismo straordinario di liquidazione per le reciproche partite, l’assenza del Dup (Documento unico di programmazione) e la vistosa carenza di tutti quegli atti propedeutici alla elaborazione stessa del bilancio.
Ieri sera si è subito fatta notare l’assenza in aula dei revisori dei conti. Il collegio ha di fatto disertato la seduta suscitando, specie nel sindaco che ha avvertito il colpo, reazioni di palese disappunto. Un assist perfetto al primo cittadino che ieri sera, ancora un volta scrollandosi di ogni responsabilità, ha minimizzato il ruolo dei revisori contabili, rei di avere allungato – in danno all’ente – i tempi procedurali, depositando la relazione con il proprio parere sull’importante atto finanziario dopo “appena” 50 giorni.
Un tempo particolarmente lungo, peraltro nella consapevolezza che quel parere – secondo la teoria di D’Anna – non ha una funzione determinante come per un bilancio previsionale, ma di supporto”.
Per il sindaco chi, invece, ha un potere decisionale è la sola commissione di controllo del ministero dell’Interno che emette provvedimento di approvazione o diniego dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato.
I revisori, da considerarsi quasi un ectoplasma, non hanno alcun rilievo nella fase istruttoria. Il sindaco D’Anna, rendendosi conto della inevitabile lievitazione dei tempi (almeno un altro mesetto) ha invitato il Consiglio e tutti gli altri attori a non indugiare ulteriormente accelerando i tempi per giungere all’approvazione dell’atto finanziario e alla immediata trasmissione al ministero dell’Interno.
Invito raccolto dal presidente del Consiglio Francesco Longo e dal presidente della commissione Finanze Giannunzio Musumeci e dai consiglieri comunali presenti – tranne qualche eccezione – che plasticamente sembrano ormai avere perso la propria identità salvo però trovare unità di intento nel rimanere attaccati allo scranno. Costi quel che costi.
Per questo si prospetta, tra assenze calcolate e strategie varie, un’approvazione, in futuro, con 9 presenti e 5 voti favorevoli e 4 contrari e/o astenuti. Con buona pace di tutti. Il giochetto, si sa, è questo.