Il Tribunale di Messina si è pronunciato sulla spinosa vicenda, andando addirittura oltre le richieste del PM. Inflitte pene al custode del luogo sacro, al fratello di quest’ultimo ed a due funzionari dell’Ufficio Tecnico. Assolti invece i privati cittadini acquirenti dei loculi “inesistenti”
La prima sezione penale del Tribunale di Messina si è espressa qualche giorno fa sulla questione della compravendita di loculi al cimitero di Francavilla di Sicilia, che in questi ultimi anni ha visto sul banco degli imputati funzionari e dipendenti del Comune di Francavilla di Sicilia nonché privati cittadini del centro dell’Alcantara.
Tutto è nato nel 2016 da un’indagine della Guardia di Finanza sulle presunte richieste di denaro rivolte ai parenti di persone decedute per assegnare loro loculi e tombe nell’estrema dimora di contrada Cappuccini pur in assenza di spazi disponibili (ci si sarebbe addirittura spinti a risolvere tale tipo di problema manomettendo le sepolture esistenti).
Per tale spinosa vicenda i giudici messinesi hanno condannato il custode cimiteriale Tindaro Scirto a 5 anni e 9 mesi di reclusione, il fratello di quest’ultimo Giuseppe Scirto a 2 anni e 9 mesi, il funzionario comunale Salvatore Damino a 4 anni e l’impiegato geometra Giuseppe Nuciforo, oggi in pensione, ad un anno e 3 mesi (pena sospesa).
Assolti, invece, i cittadini acquirenti dei loculi, ossia Vincenzo Russotti e Salvatrice Di Pietro.
La Corte peloritana, presieduta dal magistrato Letteria Silipigni, si è addirittura rivelata più “intransigente” del pubblico ministero Pietro Vinci, che nella primavera scorsa aveva chiesto di condannare i fratelli Scirto a pene inferiori (3 anni ed 8 mesi per Tindaro e 2 anni e 4 mesi per Giuseppe) e di assolvere completamente i tecnici comunali Damino e Nuciforo.