Continuare a tirare a campare o mostrare gli attributi. Delle due l’una. Domani l’approvazione del Bilancio stabilmente riequilibrato sarà il tema centrale e unico della seduta di consiglio convocata per le 11. L’assise si annuncia particolarmente carica di tensione, non solo sotto il profilo procedurale ma anche politico. L’ex maggioranza che sostiene il sindaco è totalmente smembrata. Parecchi i mal di pancia. Sulla carta basterebbero cinque voti favorevoli e 9 consiglieri presenti. Ma i numeri sono molto risicati per via di alcune gravi defezioni. Fonti qualificate rivelano che Francesco Cardillo non sarebbe disposto a votare favorevolmente il bilancio riequilibrato. Sulla stessa linea vi sarebbero tre consiglieri discepoli del sindaco: Camarda, Di Prima e Caltabiano. Quest’ultima avrebbe anche il fresco risentimento per un atto che la consigliera caldeggiava con particolare attenzione e che nell’ultima seduta consiliare è stato solennemente bocciato. Risultato tangibile: attapiramento. Che, nella migliore ipotesi, si tradurrà con un voto contrario al Bilancio riequilibrato.
Ma domani, a pesare su tutto, c’è anche quel parere condizionato dei revisori dei conti che proprio l’altro ieri, in audizione nella commissione Bilancio e finanze hanno confermato le proprie preoccupazioni sull’atto finanziario varato dalla Giunta, per via di numerose criticità riscontrate tra cui le discordanze tra i dati del Consuntivo 2016 e 2017 e quanto riportato nel “modello F” dell’ipotesi di bilancio. In questi giorni era stata paventata la possibilità di superare le criticità rappresentate dall’organo di revisione contabile attraverso la redazione di un maxi emendamento. Ipotesi che, come conferma il presidente del Consiglio Francesco Longo, sembra invece definitivamente tramontata anche per via dei tempi stretti. “Fino ad oggi non ho ricevuto dall’amministrazione segnali di questo tipo, pertanto – rileva il residente Longo – non credo vi siamo i margini perché possa approdare in aula domani”.
L’amministrazione, per bocca del sindaco Angelo D’Anna, non ha fatto mistero della necessità di chiudere al più presto possibile la pratica del bilancio riequilibrato. L’attesa estenuante del parere dei revisori, 50 giorni, ha logorato non poco l’esecutivo comunale. Resta da capire con quale strategie si intende uscire dal tunnel poichè una mossa sbagliata, non calibrata, potrebbe portare financo allo scioglimento del Consiglio comunale. Ciò nell’ipotesi in cui, in fase di votazione, il bilancio riequilibrato non dovesse ottenere l’approvazione. Tecnicamente, come detto, per il disco verde occorrono 9 consiglieri presenti in aula, 5 voti favorevoli e 4 contrari/ astenuti. Ma nulla appare scontato. Nel frattempo poche ore fa è pervenuta l’attesa diffida del commissario ad acta che ha concesso un tempo limitato prima del suo intervento sostitutivo, il 6 marzo. A questo punto domani, per prendere tempo, non è escluso che manchi il numero legale cosi da poter rinviare la seduta. Qualunque espediente è comunque sintomo che ormai consiglio e amministrazione sono al capolinea.
Mario Previtera