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Giarre, il cammino verso la Pasqua inizia… da Casa Betania

Giarre, il cammino verso la Pasqua inizia… da Casa Betania

Grande partecipazione di fedeli, appartenenti alle parrocchie Sant’Isidoro Agricola e Santa Maria La Strada, al ritiro quaresimale organizzato dall’arciprete parroco del Duomo di Giarre, Padre Nino Russo, a Casa Betania in territorio di Montargano domenica scorsa, 1 marzo.

Diversi rappresentanti dei vari gruppi parrocchiali (Catechisti, Avulss, Coro, Azione Cattolica, Giovani e Giovanissimi dell’Oratorio) hanno preso parte alla giornata di spiritualità e preghiera in preparazione alla Santa Pasqua curata, egregiamente, dal direttore della Caritas Diocesana di Acireale, Padre Orazio Tornabene (nella foto).

Preziose le parole del relatore che, con grande capacità oratoria, ha saputo suscitare la massima attenzione di circa novanta persone, desiderose di prepararsi degnamente alla Santa Pasqua. “Le tentazioni di Gesù e la conversione per il Regno dei Cieli” il tema affrontato con grande maestria da padre Tornabene.

«La Quaresima – ha spiegato – è un tempo forte, severo, scandito dalla pratica della preghiera, del digiuno e della carità, ma è anche un tempo “favorevole” per i cristiani chiamati a riscoprire la salvezza che Cristo ha operato. Tuttavia – aggiunge padre Orazio –, questo è un tempo di lotta contro le tentazioni, così da sperimentare la salvezza. Per questo la Chiesa, all’inizio di questo tempo, ci offre sempre il racconto delle tentazioni di Gesù nel deserto, tentazioni che, secondo l’evangelista Luca, saranno sempre presenti nella vita di Gesù fino alla fine, anche sulla croce deriso ed oltraggiato. La Quaresima è un tempo di particolare impegno nel nostro cammino spirituale ed in questi quaranta giorni che separano e preparano alla celebrazione della Santa Pasqua siamo invitati a rivedere la nostra esistenza, a fare opera di discernimento. Gesù va nel deserto – prosegue don Orazio – e là subisce la tentazione di lasciare la via indicata dal Padre per seguire altre strade più facili e mondane. Egli si carica delle nostre tentazioni, porta con Sè la nostra miseria, per vincere il maligno e aprirci il cammino verso Dio, il cammino della conversione. Riflettere sulle tentazioni a cui è sottoposto Gesù nel deserto, pertanto, è un invito per ciascuno di noi a rispondere ad una domanda fondamentale: che cosa conta davvero nella mia vita? Che posto ha Dio nella mia vita? È Lui il Signore o sono io? Superare la tentazione di sottomettere Dio a sé e ai propri interessi o di metterlo in un angolo e convertirsi al giusto ordine di priorità, dare a Dio il primo posto, è un cammino che ogni cristiano deve percorrere sempre di nuovo. “Convertirsi”, dunque, significa seguire Gesù in modo che il suo Vangelo sia guida concreta della vita; significa lasciare che Dio ci trasformi, smettere di pensare che siamo noi gli unici costruttori della nostra esistenza; significa riconoscere che siamo creature, che dipendiamo da Dio, dal suo amore, e soltanto “perdendo” la nostra vita in Lui possiamo guadagnarla. Seguirlo – aggiunge infine – è una scelta d’Amore che presuppone anzitutto un cambiamento di direzione e molta responsabilità. In questo Tempo di Quaresima, dunque, rinnoviamo il nostro impegno nel cammino di conversione per superare la tendenza di chiuderci in noi stessi e per fare, invece, spazio a Dio, guardando con i suoi occhi la realtà quotidiana. L’alternativa tra la chiusura nel nostro egoismo e l’apertura all’amore di Dio e agli altri, potremmo dire che corrisponde all’alternativa delle tentazioni di Gesù: alternativa, cioè, tra potere umano e amore della Croce, tra una redenzione vista nel solo benessere materiale e una redenzione come opera di Dio, cui diamo il primato nell’esistenza. Convertirsi significa non chiudersi nella ricerca del proprio successo, del proprio prestigio, della propria posizione, ma far sì che ogni giorno, nelle piccole cose, la verità, la fede in Dio e l’amore diventino la cosa più importante».

Dopo un breve scambio di riflessioni, una pausa di meditazione e le confessioni, padre Orazio ha celebrata la Santa Messa. A seguire, il pranzo comunitario realizzato da alcuni volontari, fra i quali Caterina, Catena e Rosa (Avulss), Mary (catechista) e Salvo (Consiglio Pastorale). Nel pomeriggio, dedicato al confronto, i partecipanti si sono riuniti per gruppi sostenuti dalla presenza dei parroci, don Orazio Tornabene, padre Alfio Licciardello e don Nino Russo.

«Gli incontri spirituali dell’Avulss a Casa Betania – spiega Rosa Scarpignato, responsabile culturale Avulss – sono per noi avulssini un’occasione importante di formazione cristiana e condivisione fraterna. Ogni volta, usciamo da queste giornate più ricchi spiritualmente e umanamente e, quest’anno, con gioia, abbiamo condiviso l’evento oltre che con i vari gruppi parrocchiali anche con un nutrito gruppo di giovani, verso i quali ci sentiamo attori generativi chiamati a far conoscere loro il mondo del volontariato. Unitamente ai volontari Avulss e alla nostra presidente Maria Catena Finocchiaro – prosegue – siamo grati a Padre Nino Russo, nostra guida spirituale, per averci permesso di partecipare alla “luminosa” giornata vissuta a Casa Betania».

Alla luce della sospensione delle attività religiose collettive, appare evidente che le due comunità giarrese hanno avuto una grande opportunità nel potersi incontrare per la preparazione spirituale quaresimale, prima dei veti imposti dalle autorità ecclesiali a seguito delle direttive nazionali atte a contrastare il contagio da Coronavirus.

Rosalba Azzarelli

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