A denunciarlo è l’organizzazione sindacale di categoria “Fast-Confsal” attraverso il suo segretario regionale Giovanni Lo Schiavo, il quale prevede che il problema si riproporrà anche per gli stipendi di marzo e, forse, anche del mese successivo a causa dei tempi tecnici per l’accreditamento alle aziende dei contributi regionali. E l’emergenza Coronavirus sta comportando ulteriori disagi per i lavoratori
Almeno stavolta non prendiamocela col Coronavirus, perché è una storia che si trascina da prima che la pandemia in atto iniziasse a dilagare in Italia, e segnatamente in Sicilia. Ci riferiamo allo stato di disagio economico in cui si stanno dibattendo i lavoratori dell'”A.M.T. Spa”, società partecipata del Comune di Catania, e più in generale tutti gli addetti al trasporto pubblico locale (TPL) nella nostra isola, anche a causa dei contenziosi con l’Assessorato Regionale alle Infrastrutture e Trasporti aventi ad oggetto il ritardo nell’erogazione dei fondi relativi al primo semestre del 2020 ed altre annose questioni. Un accorato appello affinché il problema possa essere risolto viene lanciato in queste ore da Giovanni Lo Schiavo (nel riquadro sulla foto principale), segretario regionale responsabile dell’organizzazione sindacale “Fast-Confsal” (Federazione Autonoma dei Sindacati dei Trasporti).
«I conducenti di treni, metropolitane ed autobus, sia urbani e sia extraurbani, che percorrono quotidianamente le strade ed i binari della nostra terra – dichiara Lo Schiavo -, stanno pagando lo scotto di questa querelle con la Regione Siciliana. La prima avvisaglia si è registrata due mesi fa, ossia a febbraio, quando nella migliore delle ipotesi gli stipendi sono stati pagati con notevole ritardo. Nella maggior parte dei casi, addirittura, al ritardo si è aggiunto lo stillicidio dello stipendio pagato in due soluzioni.
«E tale spiacevolissima situazione sicuramente si riproporrà anche per questo mese di marzo. Affermo ciò perché mi risulta da fonti attendibili che il contributo finanziario regionale alle aziende relativo al primo trimestre 2020 dovrebbe essere trasferito a breve, ma affinché le somme diventino esigibili, ossia percepibili dai lavoratori, dovranno trascorrere almeno un paio di settimane a causa dei tempi tecnici occorrenti.
«Siamo in presenza, insomma, di una “vergogna” tutta siciliana che penalizza i lavoratori del TPL, adesso ulteriormente afflitti dall’emergenza sanitaria in corso, nonostante la quale continuano responsabilmente a prestare il loro servizio, sia pur con turni di lavoro e ferie (pregresse ed ordinarie) sconvolti e nell’impossibilità di poter fruire dei benefici economici previsti dagli accordi aziendali nel tempo sottoscritti. Ed in questa emergenza sanitaria alcune aziende non hanno nemmeno potuto fornire ai loro autisti le mascherine protettive.
«Non resta che auspicare – conclude Giovanni Lo Schiavo – una unità di intenti tra Regione Siciliana, enti locali e datori di lavoro, confidando soprattutto nella sensibilità dell’On. Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture, al quale, in nome e per conto di tutta la Federazione dei Trasporti, il sottoscritto segretario generale Fast-Confsal riconosce il merito di aver sempre garantito, pur fra mille difficoltà, le risorse finanziarie utili al mantenimento dei livelli occupazionali e dell’efficienza del trasporto nell’isola».
Rodolfo Amodeo