Su disposizione della Procura della Repubblica di Catania, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò hanno arrestato il 43enne pregiudicato paternese Filippo Giuseppe La Delfa (nella foto), destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale etneo.
Lo scorso 11 marzo quest’ultimo in Paternò, unitamente ad un complice per la cui identificazione sono tuttora in corso le indagini, si era reso responsabile di una violenta rapina al dipendente di una società di trasporti.
In particolare attraverso la ricostruzione dei fatti da parte dei militari, che si sono avvalsi anche del prezioso ausilio dei sistemi di videosorveglianza attivi nella zona si è appurato come il La Delfa, a bordo della propria autovettura Hyundai Matrix di colore chiaro ed in compagnia del complice, avesse pedinato il furgone della ditta seguendo le mosse del suo autista in attesa del momento più propizio per porre in atto il piano criminale.
L’occasione si presentò quando il dipendente della ditta di trasporti aveva parcheggiato il furgone per eseguire una consegna, incamminandosi lungo la stretta via Santa Chiara.
I due malviventi infatti, l’uno con il volto travisato da una sciarpa (il La Delfa) e l’altro da una mascherina chirurgica avevano assalito alle spalle il malcapitato che, purtroppo, veniva attinto da alcuni pugni in pieno viso sferratigli dal La Delfa, mentre il complice lo derubava del borsello contenente del denaro contante e di un assegno custodito nella tasca dei pantaloni, per un totale di circa 1.000 euro.
La vittima, a seguito dell’aggressione, era stata costretta a recarsi al pronto soccorso dell’Ospedale “SS. Salvatore” di Paternò, ove i medici le diagnosticavano la “frattura plurimicroframmentaria delle ossa proprie del naso” con una prognosi di 30 giorni.
Le indagini dei militari hanno altresì riscontrato che la vettura utilizzata dai due malfattori era effettivamente quella in uso al La Delfa che, tra l’altro, il 19 marzo successivo veniva controllato a bordo di essa, nonché sanzionato amministrativamente, nell’ambito dei servizi effettuati per il contenimento del fenomeno epidemico.
L’arrestato, come disposto dal G.I.P. emittente, è stato posto agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.