Con l’operazione Jungo, dal nome del popoloso quartiere di Giarre, la più grande piazza dello spaccio che fruttava oltre 5 mila euro al giorno, è stata anche definita la struttura, le posizioni di vertice e i ruoli degli indagati del clan legato ai Santapaola, con dei veri e propri turni fra vari pusher, che venivano stipendiati, e con il mantenimento alle famiglie dei detenuti.
Il clan imponeva anche il pizzo a diversi esercenti e riscuoteva i crediti legati agli stupefacenti con pestaggi e puniva chi si rifiutava di spacciare o rapinare per conto del clan.