Il distanziamento sociale, imposto dalla pandemia che, da diversi mesi costringe la gente a particolari ristrettezze in ogni campo della vita non ha certo scoraggiato i fedeli devoti di San Pio da Pietrelcina, di cui, lo scorso 25 maggio, cadeva il 133esimo compleanno (25/05/1887 – 25/05202) del fraticello del Gargano.
Riaperte le porte delle chiese e concessa l’autorizzazione alla celebrazione della Santa Messa, in tutta la Nazione, infatti, anche a Giarre l’arciprete parroco della Chiesa Madre Sant’Isidoro Agricola, don Antonino Russo, ha riaperto con gioia le porte del Duomo ai fedeli giarresi desiderosi, da tempo, di riprendere, seppure tra limitazioni e ristrettezze sanitarie, dettate dall’emergenza mondiale (sanificazione, distanziamento e uso di guanti e mascherine protettive), il cammino spirituale parrocchiale.
Riprese le celebrazioni eucaristiche, dunque, il gruppo di preghiera giarrese, guidato dalla signora Nerina Melita Rapisarda, figlia spirituale di San Pio, ha organizzato uno speciale momento di preghiera per ricordare l’anniversario della nascita del frate dalle stimmate. Iniziato con la recita del Santo Rosario meditato, in Parrocchia, seguito dalla Santa Messa, il momento di commemorazione si è concluso con un omaggio floreale al monumento di San Pio (collocato in piazza Immacolata a Giarre, dal 1984), raggiunto, autonomamente, dai devoti nel pieno rispetto delle norme legate al distanziamento sociale. Ad accoglierli l’assistente spirituale diocesano dei Gruppi di Preghiera, padre Nino Russo, e l’animatrice diocesana, Nerina Melita. Dopo una breve riflessione e la recita della preghiera a San Pio, è stata impartita la benedizione dei presenti con una reliquia del Santo.
Rosalba Azzarelli