“Non inserire il territorio di Bronte nella Zes (Zona economica speciale) della Sicilia orientale è stato un torto cui il presidente Nello Musumeci, spero trovi il modo per rimediare. Bronte ha una delle più importanti aree industriali della Sicilia ed è un Comune dov’è vivo il settore industriale. Mi complimento con i colleghi sindaci dei Comuni montani, anche vicini a noi, che sono riusciti ad ottenere il riconoscimento, ma chiederemo di conoscere dal Governo regionale le motivazioni per cui siamo stati esclusi”.
Sono le risentite parole del sindaco di Bronte, Graziano Calanna, dopo aver preso atto che il ministro del Mezzogiorno, Giuseppe Provenzano, ha firmato il decreto che istituisce le due Zone economiche speciali in Sicilia.
Le ha firmate dopo che il governo regionale ha approvato la proposta integrativa al Piano di sviluppo strategico. Le Zes sono ampie fasce del territorio dell’Isola nel quale scattano gli incentivi fiscali e il credito d’imposta per gli investimenti fino a 50 milioni di euro.
“Chiederemo le motivazioni – continua il sindaco – nel rispetto dei cittadini e perché questa ha lo stesso sapore dell’esclusione dell’Expo del pistacchio dal calendario degli eventi di interesse regionale”.
Fra i Comuni del catanese inseriti ci sono Acireale, Belpasso, Caltagirone, Mineo, Militello Val di Catania, Paternò e Vizzini, mentre vicino a Bronte è stata inserita l’ennese Troina.
“Nulla togliendo agli altri Comuni, cui auguro ogni fortuna, – continua Calanna – mi chiedo per esempio perché Militello in Val di Catania si e Bronte no. Ritengo che Bronte dal punto di vista industriale possa tranquillamente non solo competere, ma garantire quello sviluppo derivato dagli incentivi a beneficio di quel versante nord dell’Etna, da Acireale fino a Paterno/Belpasso, che come capita molto spesso è stato totalmente ignorato”.