Il fotografo Vito Finocchiaro vince la medaglia d'argento al prestigioso concorso "Scattiamo per l'Italia" -
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Il fotografo Vito Finocchiaro vince la medaglia d’argento al prestigioso concorso “Scattiamo per l’Italia”

Il fotografo Vito Finocchiaro vince la medaglia d’argento al prestigioso concorso “Scattiamo per l’Italia”

Il fotografo mascalese Vito Finocchiaro vince la medaglia d’argento per la sezione Reportage al prestigioso concorso fotografico “Scattiamo per L’Italia 2020” che ha lo scopo di selezionare ogni anno la squadra dei venti fotografi professionisti finalisti (2020 WPC Team Italy) che prende parte alla Word Photographic Cup (Coppa del Mondo della fotografia) che si è svolta, giovedì scorso 9 luglio, attraverso una emozionante diretta facebook con collegamenti da Roma, Umbria, Puglia, Piemonte e Sicilia.

“Dopo Dubai, l’Oro di Mosca, continuano i riconoscimenti, un Argento in Italia che mi permette di rappresentare la mia Nazione alla Coppa del Mondo per squadre!” ha annunciato entusiasta sui social Finocchiaro.

Il progetto da cui è stata estrapolata l’immagine vincitrice, si chiama “Hope Speranza – Viaggio a Lourdes”.

“E’ questo il lavoro dei volontari Unitalsi, la più importante organizzazione italiana per i pellegrinaggi di ammalati e diversamente abili. Con “Speranza – Viaggio a Lourdes” – ha detto Finocchiaro – ho voluto capire e testimoniare cosa spinge i volontari ad affrontare dure fatiche e viaggi travagliati. Un percorso durante il quale qualcosa ha attirato costantemente la mia attenzione: il viso di quanti mi stavano intorno. Ho conosciuto uomini e donne, ragazzi e ragazze, che si occupavano di tutto, dall’assistenza sanitaria ai servizi di pulizia. Ho visto volontari che sono diventati occhi per chi occhi non aveva e gambe per chi era obbligato ad usare una sedia a rotelle. Ho visto medici, preti, avvocati, pensionati, insegnanti e suore spendersi completamente per la cura fisica e spirituale dei loro compagni di viaggio. Non ho potuto fare a meno di fissare lo sguardo di questa gente”.

“I loro occhi erano appesantiti per il sonno mancato e per la fatica, ma nonostante tutto la gioia e l’entusiasmo trasparivano in ogni loro gesto. Ho cercato – spiega l’artista – un’intimità con il loro pensiero. Mi è apparsa nella mente la risposta che cercavo: è la gioia provata nel trasformare le lacrime in sorrisi e il pensiero volto a diffondere il valore del dono e della persona. E’ un grande lavoro di inclusione e di integrazione quello che avviene sul Treno Bianco e durante la permanenza a Lourdes. Tutte le persone sono uguali, ognuno con i propri bisogni, ma con gli stessi diritti di partecipazione ed autonomia. Il lavoro dei volontari garantisce l’inserimento di ognuno nella comunità, indipendentemente dalla presenza di elementi limitanti”.

 

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