Le paure dei cittadini contrari agli spari dei cacciatori sono fondate. Un nostro lettore ci ha inviato le foto di pallini di piombo piovuti sul suo balcone. E se avessero colpito qualcuno invece che cadere a terra?
«Stamattina (domenica ndR) – ci ha scritto il nostro lettore – sin dalle ore 5.00 e fino alle 8.30, si udivano colpi di fucile provenire da un fondo agrumicolo. Alle ore 9.00 circa, abbiamo trovato una sorpresa molto sgradita sul nostro balcone che si affaccia su via Pietralonga a Fondachello.
E’ grave in sé che una rosata di piombo possa giungere alle abitazioni. Ma cosa ancora più grave è la possibilità che una bimba di appena due anni e mezzo, se i genitori non se ne accorgono in tempo, possa entrare in contatto con pallini di piombo che potrebbe ingerire».
Il nostro lettore non si dice contrario alla caccia ma evidenzia che in questo caso le regole sono state palesemente violate: «Chi ha esploso i colpi – sottolinea – l’ha fatto in direzione di abitazioni civili. Mi auguro vivamente che quanto accaduto non si ripeta in futuro».
Troppi errori, tuttavia, rimangono senza che nessuno paghi. Bisogna attendere che accada qualche spiacevole evento prima che si adottino provvedimenti?
In seguito all’articolo ci ha inviato una nota il gruppo Cacciatori Mascali per alcune puntualizzazioni sia per prendere le distanze da alcuni cacciatori poco attenti che per rassicurare i cittadini: “il gruppo Cacciatori Mascali non giustifica chi spara vicino abitazioni o chi non rispetta le giuste distanze di legge, ma vuole evidenziare che non è giusto accusare genericamente una intera categoria di persone il cui comportamento e fedina penale sono fra i più controllati nel nostro Paese.
Per rassicurare i cittadini che non conoscono il mondo della caccia e della la balistica si vuol precisare che uno sciame di pallini è lesivo nei confronti di un essere umano quando lo sciame di pallini viene esploso da una distanza di molto inferiore ai 50 metri, mentre le foto pubblicate evidenziano pallini provenienti dalla parabola di caduta, ciò si denota dalla conformazione ancora perfettamente rotonda dei pallini ed ad ulteriore prova sta a dimostrare il loro ritrovamento sul balcone e non conficcati sul muro”.
Preso atto della posizione dell’associazione Cacciatori Mascali non possiamo come Redazione non ricordare che la distanza minima prevista per legge, se si spara in direzione di abitazioni, è di 150 metri e se i pallini sono arrivati sul balcone con ogni probabilità gli stessi sono stati esplosi da distanza inferiore. Quindi legittime ci sembrano le rimostranze del nostro lettore che, così come i cacciatori attenti hanno diritto di cacciare, ha diritto di stare tranquillo a casa propria.