Sabato 19 settembre scorso nella sede dell’associazione artistico-culturale “Giuseppe Sciuti” si è tenuta l’inaugurazione della mostra del pitto-scultore Matteo Russo e che rimarrà aperta fino al 27 settembre. Una personale dove l’autore, nato a Santa Venerina nel 1956 dove vive ed opera, ha trasportato l’arte nella vita e la vita nell’arte con uno stile unico e personale ha sprigionato tante emozioni di gioia e, a volte, anche la percezione della sofferenza, presentando ai tanti visitatori amanti del talento artistico la sua esposizione abbigliata con l’abito più bello che Matteo le ha fatto indossare.
In una sala affollata, alla presenza di tanti visitatori, la mostra ha raccontato l’evoluzione artistica dell’autore alla presenza del sindaco di Zafferana Etnea Salvatore Russo affiancato dal presidente dell’“associazione Giuseppe Sciuti”, Corrado Iozia, e dal pittore Benedetto Strano, e ancora tanti pittori soci dell’associazione e diverse personalità del mondo artistico e culturale. E’ stato elogiato il percorso di crescita di Matteo, uno appassionato dell’arte, presentandolo come un artista abbastanza rinomato non solo in ambito nazionale, ma anche con qualche puntata all’estero e ricordando anche il periodo trascorso in Australia ove ha prodotto pittura ad olio, a spatola e sculture in terra cotta.
L’autore basa la concezione della sua pittura sul disegno lineare attenzionando le armonie cromatiche e affianca ai dipinti le sculture e gli sbalzi su rame, sue creature elette. Spesso il soggetto del dipinto sprigiona uno stile inconfondibile che raffigura il primo piano della figura umana stilizzata, impreziosita da colori brillanti e vivaci. La profonda ricerca artistica riesce ad armonizzare in modo eccellente la combinazione di linee e curve con una consonanza di colori in una combinazione simultanea.
La mostra ha valorizzato il frutto di un percorso individuale di crescita dell’autore nel mondo dell’arte come strumento di espressione di una grande sensibilità. Russo è pitto-scultore, artistica poliedrico, rinomata è la sua scultura a basso e alto rilievo, e scultura a tuttotondo con la realizzazione di opere modellate con la pienezza del volume, la creatività diventa mezzo per esprimere le sue idee e trasmettere emozioni facendo rivivere punti di incontro tra passato e presente, usando diverse tecniche svariate e miste. Ha lavorato cesellando il rame, e nell’ ambito della manipolazione dell’argilla e del legno ha realizzato veri capolavori.
Oggi noi conosciamo ancora Matteo anche come scenografo, si è cimentato anche nel curare e realizzare diversi apparati scenici e apprezzando una delle sue migliori opere nel 2000 ha curato la scenografia della mostra d’ arte sacra “In propria Venit” presso la chiesa di San Domenico di Acireale.
Anna Fichera