Accorato appello di Salvatore Verduci, presidente della locale sezione di “SiciliAntica”, affinché la pregevolissima chiesa della Madonna della Catena, alla luce della prestigiosa e non comune denominazione onorifica conferitale nel 1985 da Giovanni Paolo II, venga adeguatamente valorizzata ed inserita nei circuiti di turismo religioso
Non diciamo nulla di nuovo né di sensazionale affermando che il turismo religioso costituisce una fetta alquanto significativa dell’economia derivante dai viaggi e dai soggiorni a scopo ricreativo o culturale. Non a caso, tanti sindaci e pubblici amministratori locali arrivano ad augurarsi, tra il serio ed il faceto, che nelle loro comunità si verifichi… qualche miracolo o, meglio ancora, qualche apparizione affinché i relativi territori possano divenire meta di culto e di conseguenti pellegrinaggi.
Ma non sempre c’è bisogno di questi eventi straordinari e soprannaturali per intercettare turisti e visitatori alla ricerca di luoghi in cui la storia e le bellezze artistiche, architettoniche ed ambientali si sposano con la fede. Il Comune etneo di Castiglione di Sicilia, ad esempio, avrebbe tutti i requisiti per rientrare nei virtuosi circuiti del turismo religioso, ma nessuno, sino ad oggi, ha mai mosso un dito affinché ciò avvenisse.
A rammaricarsi al riguardo è Salvatore Verduci, benemerito cittadino castiglionese cultore di storia patria e tradizioni, nella sua qualità di presidente della locale sezione dell’associazione regionale “SiciliAntica”.
«In qualsiasi altro posto – fa rilevare Verduci – si sarebbe valorizzato al massimo il non comune privilegio di essere sede di una basilica minore pontificia, denominazione onorifica, quest’ultima, di cui si fregiano solo poco più di 1600 chiese in tutto il mondo. Ebbene: Castiglione di Sicilia lo è da quasi trent’anni, ossia dal 30 ottobre del 1985, quando la sua sontuosa chiesa intitolata alla Madonna della Catena ed a San Giacomo Apostolo, in considerazione della sua monumentalità, dei suoi pregi artistici e della profonda devozione della comunità locale verso la Madre di Gesù, venne elevata a basilica minore dall’allora Papa Giovanni Paolo II grazie al lungo e complesso iter avviato ed “eroicamente” portato a termine dall’ex arciprete Don Gaetano Cannavò e dal compianto Monsignor Gaetano Alibrandi, nunzio apostolico d’Irlanda. Eppure, noi castiglionesi non ci rendiamo conto dell’importanza di ciò.
«Non mi compete certamente entrare nel merito degli impegni e dei doveri di natura liturgico-pastorale che la qualifica di basilica minore comporta (studio e divulgazione dei documenti del Sommo Pontefice, massiccio coinvolgimento dei fedeli nei tempi di Avvento, Natale, Quaresima e Pasqua, celebrazione della ricorrenza, il 22 febbraio, della Cattedra di San Pietro e, il 29 giugno, della solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo, ecc.). Ma non posso fare a meno di indignarmi di fronte alla totale mancanza, in prossimità di questo edificio sacro ed addirittura sulla sua facciata, di una tabella indicante che si è in presenza di una basilica minore pontificia. C’è solo la lapide marmorea commemorativa all’interno della chiesa che ricorda la proclamazione del 1985 da parte di Papa Wojtyla; ma, chiaramente, si tratta di un “atto dovuto” e non certamente idoneo a comunicare all’esterno ed a coloro che si trovano a passare da Castiglione il rilevantissimo “status” della nostra chiesa.
«Mi consta personalmente, invece, che tutte le altre località del mondo sedi di basiliche minori sono meta di ingenti flussi di turismo religioso nonché di gite scolastiche, proprio perché chi di competenza si è attivato per divulgare al meglio l’importante prerogativa. Qui, invece, ce ne compiaciamo tra di noi abitanti e fedeli del luogo, senza fare nulla (nemmeno apponendo una semplice segnaletica!…) per sfruttare turisticamente questa preziosissima opportunità.
«Pertanto – conclude Salvatore Verduci -, a nome di tutti gli altri dirigenti e soci dell’associazione “SiciliAntica”, che qui a Castiglione di Sicilia ho l’onore di rappresentare, lancio un appello affinché si dia finalmente il dovuto risalto alla nostra basilica minore pontificia della Madonna della Catena».
Rodolfo Amodeo
FOTO: la basilica minore della Madonna della Catena, Salvatore Verduci e la lapide commemorativa della concessione dell’importante qualifica da parte di Papa Wojtyla