Che affrontare le emergenze non sia facile per nessuno è chiaro. Ma il modo “contemporaneo” con cui è stato affrontato il post-acquazzone di sabato lascia interdetti. Già sabato mattina abbiamo assistito a diverse episodi che definire curiosi è poco: i vigili urbani costretti a utilizzare i telefoni privati per comunicare con l’esterno, pare che da un paio di settimane i loro telefoni di servizio sono stati disattivati, sino all’impossibilità di poter avere a disposizione insieme all’Ufficio Tecnico Comunale un numero adeguato di transenne da utilizzare nei punti più a rischio delle strade cittadine.
E, proprio per colmare questa lacuna che si è pensato a modi alternativi per delimitare, ad esempio, le buche più profonde createsi oppure per “sostituire” qualche tombino saltato via per l’intensità dell’acqua.
A Santa Maria la Strada, lungo la trafficatissima via Ruggero I, si è pensato bene di segnalare una grossa buca, che ha mietuto non poche “vittime” nell’arco di 24 ore lasciando in panne diversi automobilisti, con una caratteristica “cassetta” per le patate e forse più per la buona volontà di un cittadino che per il pronto intervento dei servizi tecnici (foto in alto). Ma ancora più artigianale e fantasioso è il sistema che è stato utilizzato in via Colussi dove, per transennare e segnalare la carenza di un tombino saltato via, si è optato per prendere in prestito un bidone della spazzatura del vicino condominio e posizionarlo sopra la buca (foto a sinistra).
Certo è che, se questo è il sistema “contemporaneo” di segnalazione di pericolo, non ci resta che augurare a tutti 10 decimi di vista e sperare che questa improvvisazione sia stata determinata dalla giornata festiva e che già domattina almeno gli interventi più urgenti vengano realizzati ma, dopo i tombini in legno di villa Garibaldi, qualche dubbio lo nutriamo.