Prima parte di una lunga intervista al primo cittadino di Randazzo che racconta la sua esperienza, giudica il percorso fin qui compiuto e illustra progetti e prospettive per la sua città
Sono trascorsi quindici mesi dall’insediamento del sindaco Michele Mangione. Un periodo sufficiente sia per tracciare un primissimo bilancio sullo stato di attuazione del programma elettorale sia per analizzare la situazione politica sia per delineare le future prospettive dell’azione amministrativa. Ad animare il dibattito politico è stata, senza dubbio, la forte e persistente litigiosità tra maggioranza e opposizione che il più delle volte è culminata con l’ostruzionismo e l’arenamento dei lavori consiliari. Eppure quasi tutti gli ostacoli di natura politica, perlopiù, erano prevedibili.
Riassumiamone brevemente i termini della questione per i nostri lettori. Il risultato delle elezioni del nove e dieci giugno 2013 ha dato luogo a un Consiglio comunale politicamente frammentato. Ciò ha impedito al sindaco di avere tout court una maggioranza numerica, che al momento risulta formata soltanto da otto consiglieri, contro i dodici dell’opposizione. Anche se la minoranza si è ulteriormente frazionata, contrariamente a quanto si presumeva all’atto dell’elezione del presidente del consiglio Antonino Grillo e del suo vice Serena Russo lo scenario politico iniziale nella sostanza non è mutato. Nella specifica circostanza dell’elezione del presidente del consiglio da più parti s’ipotizzò un’alleanza immediata e definitiva tra la coalizione del sindaco e i consiglieri Ragaglia, Russo e Giarrizzo, eletti in una lista civica. Tuttavia, tra veti e ripensamenti, l’allargamento della maggioranza non c’è stato creandosi inevitabilmente una situazione politica di stallo. Se da un lato la legge regionale garantisce all’elettorato una rappresentatività proporzionale dall’altro lato la medesima norma penalizza la governabilità, ma assicura al sindaco uno “scudo di garanzia” di ventiquattro mesi dalla sua elezione contro la temuta mozione di sfiducia. Un lasso di tempo ragionevole in cui il primo cittadino dovrebbe confrontarsi e mediare tra le forze politiche in campo al fine di trovare un eventuale compromesso che gli consenta di allargare il più possibile la sua maggioranza per consolidarne la governabilità. Nell’attuale maggioranza c’è chi, da qualche tempo, chiede di uscire dall’impasse venutasi a creare in consiglio con una soluzione radicale che sia orientata verso larghe intese poiché – dicono – affrontare l’intero mandato elettorale senza una maggioranza numerica sarebbe logorante. Recentemente, Cisl e Uil hanno manifestato pubblicamente il proprio malumore che potrebbe estendersi anche all’interno della maggioranza. Tant’è che alcune indiscrezioni parlano già di una certa fibrillazione nella colazione.
– Fare il sindaco è un’avventura appassionante, ma a tratti dura. Decantata l’euforia e l’entusiasmo iniziale per la conquistata vittoria predominano la cruda realtà del quotidiano e le innumerevoli responsabilità. Come sintetizza la sua esperienza di sindaco a poco più di un anno dall’insediamento?
Impegnativa, certamente difficile e in alcuni momenti entusiasmante. Ricca di esperienze lavorative e umane. Di sicuro molto, molto formativa.
– Sindaco, anche se la politica a volte mette di fronte a degli scarti imprevedibili, l’allargamento della maggioranza, di cui si parla ormai da un anno, ci sarà ufficialmente?
Se ciò dovesse accadere lo decideremo insieme con chi vorrà starci. Il mio impegno è tentare di costruire un’intesa programmatica per risolvere i tanti, gravi, problemi che frenano lo sviluppo dell’intera comunità. È chiaro che un dialogo va intavolato con chi ha voglia di costruire e di ragionare sul merito delle questioni non con chi ha pregiudizi verso qualsiasi atto dell’amministrazione o con chi guarda solo alla “poltrona” da occupare. Chi avrà uno sguardo nuovo sul modo di amministrare troverà in questa maggioranza un interlocutore naturale.
– È previsto un azzeramento della giunta attraverso cui costruire possibili alleanze mediante la condivisione del programma e degli incarichi di governo?
Nessun azzeramento della giunta, che, ricordo, è il frutto di una coalizione che ha trovato un’intesa pre-elettorale su un programma che stiamo cercando, con grande fatica, di realizzare in un momento congiunturale difficilissimo. Eventuali cambiamenti in giunta li discuterò con l’intera coalizione, come è mia abitudine fare.
– Ci sono contatti preferenziali con qualche gruppo?
Ci sono stati contatti con chi ha dimostrato di avere un atteggiamento più responsabile in Consiglio comunale. Tuttavia, sul merito delle questioni cui ho accennato prima gli interlocutori hanno mostrato un interesse secondario rispetto ai ruoli dei singoli. Ribadisco la disponibilità a dialogare con forze fresche che dimostrano un approccio nuovo nel fare politica per la città. Sono disponibile al dialogo sempre, soprattutto con quelle forze di opposizione che, anche in passaggi molto aspri, hanno agito con buon senso e maturità politica; penso al gruppo del PDL per esempio.
– Ma se la sua maggioranza non si allargasse cosa succederà?
Continueremo a proporre le nostre soluzioni aprendoci al contributo costruttivo di coloro che vorranno darlo, nell’interesse esclusivo della città. Per il resto, non è degli uomini la capacità di conoscere il futuro.
– L’instabilità e la precarietà dei conti pubblici rappresenta una spina nel fianco per tutte le amministrazioni locali. Anche per la sua amministrazione uno dei nodi da risolvere rimane il grave deficit finanziario, diventato ancora più critico con il peso di alcuni grossi debiti. In questo momento l’amministrazione comunale si sta avvalendo di un consulente esterno per tentare di risanare il bilancio dell’ente. Basterà l’aumento ulteriore dell’imposizione fiscale per scongiurare il dissesto finanziario?
Non basterà, così come non è facile arrivare a decisioni così dolorose. Ma voglio ricordare che l’operazione proposta con la Tasi sarebbe servita a coprire un disavanzo che deriva fondamentalmente dai minori trasferimenti di Stato e Regione, a cui si aggiunge anche il mancato gettito rispetto allo scorso anno della mini Imu e dei 30 centesimi al mq della Tares dovuti allo Stato che non riceveremo più. L’operazione ci avrebbe permesso la quadratura del bilancio per cogliere i benefici della legge di spalmare in tre anni i pesantissimi debiti fuori bilancio derivati da sentenze del tribunale (1.400.000 euro immediati, per non parlare dei prossimi) e che sostanzialmente provengono da un passato amministrativo che ha visto il protagonismo di chi oggi si erge a difensore delle tasche dei cittadini e che nulla ha fatto per la risoluzione vera del problema se non un continuo rinvio ad un domani che è già arrivato.
– Quali eventuali alternative sta valutando l’amministrazione per fare quadrare i conti?
Nell’immediato stiamo utilizzando tutti gli strumenti che la normativa ci mette a disposizione, contemporaneamente opereremo alcuni ulteriori tagli che francamente è difficile individuare, visto che tutto è ridotto al minimo. Certo miracoli non è possibile farne, temo che a rischio ci sia il mantenimento di alcuni servizi. Continueremo sulla strada già intrapresa dell’abbattimento delle spese degli affitti. Stiamo lavorando – con qualche ritardo, lo ammetto – sulla rivisitazione della dotazione organica del comune e sulla lotta all’evasione sulla quale bisognerà trovare metodi più immediati di riscossione soprattutto nei confronti dei furbi, senza accanirsi con chi ha effettive difficoltà finanziarie.
– Durante l’ultima sindacatura Del Campo (2008-2013) lei è stato uno dei soggetti che ha intentato, e vinto, il ricorso amministrativo contro l’ampliamento del cimitero comunale che prevedeva l’apporto di capitale d’impresa con la relativa gestione privata dell’intera struttura. Oggi nel cimitero comunale vi sono disponibili soltanto due sepolture. Tenendo presente la sentenza del Tar e la deliberazione del Consiglio comunale che impone l’esclusivo finanziamento delle opere cimiteriali con capitale pubblico, qual è il suo piano per fronteggiare l’imminente bisogno di sepolture e quali interventi stima di realizzare nel breve tempo per uscire da questa annosa emergenza?
In diverse dichiarazioni pubbliche ho sempre sostenuto di essere contrario alla gestione privata in toto del cimitero, nulla di contrario verso il modello di project financing. Da tre mesi attendo un bando per la costruzione di loculi che serviranno per il medio periodo durante il quale si dovrebbe arrivare allo studio per la risoluzione del problema dell’ampliamento dei posti, ma l’ufficio tecnico ha avuto qualche difficoltà nella redazione dello stesso. Comunque, nel frattempo stiamo valutando diverse ipotesi immediatamente attuabili che risolverebbe temporaneamente il problema in attesa della costruzione dei loculi di cui ho parlato e che saranno pronti nel giro di pochi mesi.
– La gestione dei rifiuti. Alla luce delle ultime novità legislative, la sua amministrazione come intende gestire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti e quali sono le prospettive e i costi previsti nel piano Aro redatto dagli uffici comunali?
Il modello sarà sempre quello del “porta a porta”, il più moderno ed efficace per il contenimento dei costi e il rispetto dell’ambiente. Il costo del servizio previsto è di 1.400.000 euro più Iva cui bisogna aggiungere i costi di smaltimento che sono legati alla quantità di raccolta differenziata. Metteremo in campo soluzioni innovative che consentano una premialità per gli utenti più virtuosi; pensiamo all’acquisto di macchine per la raccolta delle bottiglie di plastica che premiano il cittadino con un buono sconto da spendere negli esercizi commerciali convenzionati, così com’è in campo l’idea dell’installazione di alcune compostiere di comunità per la raccolta dell’umido e la produzione di fertilizzante. Inoltre stiamo lavorando sulla possibilità di spostamento del centro comunale di raccolta in una zona più consona e adeguata per l’attività. Contiamo di reperire il finanziamento dell’opera attraverso la nuova programmazione 2014-2020 dei fondi europei.
– Nonostante a Randazzo la quantità di raccolta differenziata sia apprezzabile, in diverse occasioni è stato dichiarato che ci sarà un aumento della bolletta. Perché si paventano tali aumenti?
Tutto è legato al costo dello smaltimento, ecco perché bisogna fare di tutto per ridurre al minimo la produzione di rifiuto indifferenziato che è quello che ci costa di più. Circa un mese fa è stato chiuso per manutenzione l’unico impianto di compostaggio della provincia, pertanto al momento siamo costretti, come tanti altri comuni, a conferire l’umido nelle discariche tradizionali con un aggravio di costi di 50 euro a tonnellata. Sono costi che per il 2014 ancora dovranno essere conteggiati. Insieme ad altri sindaci abbiamo protestato per tale situazione sperando che la questione si risolva al più presto.
– Molti cittadini-utenti che ogni giorno differenziano accuratamente la spazzatura sono indignati poiché si vocifera, con insistenza, che i rifiuti vengano smaltiti alla rinfusa. Chiaramente, ciò rappresenta un pregiudizio per l’ambiente naturale e una beffa per l’utenza che vede svanire l’impegno quotidiano per differenziare i rifiuti, subendo per giunta un maggiore ingiustificato costo per il conferimento in discarica. Quando si potrà ovviare all’intollerabile inconveniente?
Se c’è stato qualche episodio di questa natura, assicuro che è stato contestato dall’amministrazione in maniera energica, ma posso anche assicurare che ciò non accade nella quotidianità. Da quando sono state segnalate anomalie del genere il controllo è divenuto più serrato. È necessario però che tutti i cittadini continuino a separare con attenzione i rifiuti, anche se viviamo la temporanea chiusura dell’impianto per lo smaltimento dell’umido.
– Quali iniziative sono state intraprese tanto per scovare gli evasori quanto per recuperare le somme, tenuto conto che la riscossione mediante ruolo è un procedimento lungo e dagli esiti incerti?
Sono in corso accertamenti, con controlli incrociati, da parte dell’ufficio tributi che presto sarà dotato di ulteriore personale. Le modalità di riscossione rispondono a regole concepite nel rispetto dei diritti dei contribuenti che talvolta approfittano di tali garanzie per eludere o evadere il fisco. È fondamentale “scovare i furbi”, sarà questione di tempo ma dovranno pagare.
fine prima parte – leggi la seconda parte Randazzo, il sindaco: “tante criticità ereditate ma l’impegno continua”
Gaetano Scarpignato