Adrano, controlli anti assembramenti della Polizia -
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Adrano, controlli anti assembramenti della Polizia

Adrano, controlli anti assembramenti della Polizia

Nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di controllo del territorio finalizzati a contrastare l’emergenza da coronavirus nel territorio di Adrano, agenti del locale Commissariato di pubblica sicurezza hanno sanzionato cinque giovani per inosservanza delle recenti disposizioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emanato lo scorso 3 dicembre.

Gli operatori di Polizia, infatti, sono intervenuti in una piazza del paese dove gli abitanti del luogo avevano segnalato la presenza di giovani che non rispettavano la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, necessaria per scongiurare il diffondersi dell’epidemia e, tra l’altro, in un orario in cui vige il cosiddetto “coprifuoco”. Giunti sul posto in effetti gli agenti hanno verificato quanto segnalato e hanno identificato i predetti giovani, che al momento del controllo si erano raccolti in un assembramento senza peraltro indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie.

Dopo aver disciolto l’assembramento, i poliziotti hanno sanzionato amministrativamente i 5 ragazzi. Uno di essi, tra l’altro, veniva obbligato al pagamento di una somma pari al doppio poiché ha reiterato la violazione della medesima disposizione. Egli infatti era già stato sanzionato nel mese di aprile scorso nel pieno della prima ondata della pandemia.

Sempre nell’ambito dell’attività di controllo del rispetto delle norme anti Covid, gli agenti hanno denunciato una donna, A.C. di anni 30, per non aver osservato l’ordine legalmente dato per impedire la diffusione della malattia infettiva.

La donna infatti si allontanava arbitrariamente dal proprio domicilio, ubicato nel centro cittadino, nonostante fosse affetta da infezione da Sars-coV-2, e pertanto soggetta all’isolamento fiduciario. Si procedeva pertanto al suo deferimento all’Autorità giudiziaria ai sensi dell’art. 260 del Testo unico delle leggi sanitarie per la cui violazione è prevista la pena dell’arresto fino a sei mesi.

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