Stoccaggio illecito di rifiuti ed attività di gestione degli stessi non autorizzata. E’ quanto hanno scoperto i militari della Guardia Costiera di Riposto, nel quadro di una indagine coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania.
Mirate verifiche sono state attuate allo scopo di salvaguardare lo stato di salute del Parco Fluviale dell’Alcantara. Le “Gole” sono di certo la principale attrattiva ricca di percorsi che offre da secoli uno spettacolo ineguagliabile – oggetto negli ultimi anni, di svariati fenomeni di inquinamento che hanno inciso pesantemente sul fragile ecosistema fluviale e conseguentemente marino in quanto lo stesso confluisce direttamente in mare.
Nello specifico, i controlli sono stati indirizzati verso alcuni opifici operanti nel settore della gestione dei rifiuti con stabilimenti industriali immediatamente a ridosso del letto del fiume, nel territorio di Castiglione di Sicilia.
Dagli accertamenti effettuati, disposti e coordinati dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania con l’ausilio di un consulente tecnico d’ufficio, sono emerse delle gravi irregolarità in quanto la Società in questione non era in possesso delle autorizzazioni ambientali previste per tale attività nonché di titolo autorizzativo allo stoccaggio di rifiuti invece rinvenuti sui piazzali, quantificati in 3000 metri cubi e consistenti in rifiuti di tipo cartaceo, plastico, scarti di lavorazione, materiale ferroso, guaine, bidoni contenenti sostanze oleose e varie altre tipologie.
Inoltre dagli accertamenti tecnici eseguiti, anche attraverso l’utilizzo di un tracciante (fluorescina) e di un drone che acquisiva le immagini delle operazioni dall’alto, è emerso che le acque di dilavamento dei piazzali, raccogliendo tutti i gli inquinanti ed i residui dei rifiuti stoccati nella suddetta area industriale, venivano direttamente convogliate nei terreni limitrofi e conseguentemente nel sottostante Fiume Alcantara.
Pertanto i militari hanno deferito alla Autorità giudiziaria i responsabili per le ipotesi di reato previste dal Codice dell’ambiente di “attività di gestione dei rifiuti non autorizzata” e deposito incontrollato degli stessi e sottoposto a sequestro penale l’area di piazzale di circa 4000 mq ove erano stoccati i rifiuti.
Il Comandante della Guardia Costiera di Riposto, TV Francesca Natale sottolinea che “tale attività rientra nell’ambito dei controlli di tutela ambientale operati costantemente sul territorio al fine di contrastare gli illeciti perpetrati ai danni dell’ambiente marino- costiero e della collettività”.