Il prossimo 30 aprile sarà esperita la procedura pubblica per l’assegnazione in locazione di un capannone della zona artigianale di 500 metri quadri e non mancano mal di pancia di artigiani.

Tra questi, Graziano Mille, titolare insieme ai fratelli di un’impresa artigiana dedicata alla lavorazione e creazione di prodotti in lamiera e ferro battutto, ha scritto una lettera al sindaco Angelo D’Anna e al vice sindaco Dario Li Mura: «Da tempo – vi si legge – cerchiamo degli spazi per poter ampliare la nostra attività, in passato non abbiamo potuto partecipare alla prima assegnazione dei capannoni della zona artigianale ma speranzosi di potere partecipare alle assegnazioni future abbiamo continuato ad informarci. Non appena saputo del bando pubblicato il 18 corrente mese, leggendolo siamo rimasti esterrefatti dal constatare che l’unico criterio di selezione utilizzato è quello della migliore offerta economica, senza valutare in alcun modo la natura dell’attività svolta e le potenzialità del progetto. La mia azienda attualmente impiega 30 dipendenti ma con nuovi spazi potrebbe assumerne altri 10 e non essere costretta alla rinunzia di commesse».

Interpellato sulla questione il vice sindaco Dario Li Mura, che si occupa anche della gestione dell’area artigianale, risponde che «Questa valorizzazione viene effettuata basandosi su un voto del Consiglio il quale ha dato indicazione affinchè i capannoni venissero affidati a chi proponeva l’offerta più vantaggiosa, al massimo rialzo, considerato che il Comune è in dissesto».

L’assessore, inoltre, rende noto che proprio ieri è stato liberato un capannone (restituito al Comune peraltro in pessime condizioni) e che, inoltre, anche il Cpia ha restituito due capannoni. Quindi in futuro ci saranno nuovi locali che saranno messi a bando.