Il 2014 volge al termine e quindi, come di consueto, si fa il bilancio di quanto si è fatto. E il risultato non è positivo, sia in campo meteorologico come in campo amministrativo. Non possiamo nascondere che si è trattato di un anno sui generis, non tanto per il clima, che non sempre ci ha regalato belle giornate, ma soprattutto per la grave stasi operativa che abbiamo avuto in campo amministrativo.
Ricordando quanto scriveva Ovidio (“tutto cambia e si rinnova”) dobbiamo constatare che a Giardini Naxos, tutto resta immobile e si tramanda. La storia si ripete e tutte le nuove pagine che vengono scritte sono sempre uguali a quelle scritte negli anni precedenti. Un anno si chiude, quindi, nel nulla; senza cambiamenti e con risultati negativi. Il nuovo che si aprirà a gennaio ha, però, una grande novità. Le elezioni del nuovo sindaco e del nuovo Consiglio comunale. E le prove tecniche di sindacatura sono iniziate, alimentando gli appetiti di quanti, da tempo, aspirano alla carica di primo cittadino. I nomi che circolano sono tanti, ma non tutti sembrano essere all’altezza del compito che dovrebbero svolgere. Alcuni, perché già conosciuti ed i cui risultati non sono stati positivi, altri, che se eletti non darebbero risultati minimamente accettabili. Troppi gli appetiti, pochi, pochissimi i palati buoni.
Nel maggio del 2015 i cittadini giardinesi saranno chiamati ad operare una scelta difficile, una scelta vitale, che dovrà portare al palazzo dei Naxioti, uomini nuovi, capaci, preparati, conoscitori delle regolamenti degli Enti Locali e, soprattutto, coraggiosi, che sappiano imporsi e riordinare tutti i settori che controllano la vita pubblica giardinese riportando, negli animi turbati degli elettori, la fiducia ed il rispetto verso gli uomini che reggeranno nel prossimo quinquennio la Res Publica.
Guardando quanto è successo e succede a Giardini Naxos, dove inadempienze amministrative e incuria di amministratori, hanno portato a dover pagare ingenti debiti, convalidati da sentenze passate in giudicato, si evince con chiarezza la necessità di avere uomini e donne capaci di costruire la politica del lavoro, che deve portare al miglioramento dello stato sociale, promuovendo una giusta e sana politica amministrativa che migliori la vita dei cittadini.
Non deve succedere, come è successo, che ad una richiesta anagrafica fatta dal Distretto militare di Catania, riguardante alcuni dati di Eroi giardinesi, morti durante la guerra 1940/45, ai quali si voleva intitolare, a perenne ricordo, alcune strade, dopo oltre 50 giorni, la pratica non era stata evasa. Nessuna risposta era stata inviata. Chi opera al Comune deve rispondere dei propri atti e se non produce deve essere svegliato. Non ci dovrà più esser posto, né spazio, per incapaci ed inetti o poco preparati.
I giardinesi hanno il diritto di vivere in una città fatta a misura d’uomo, dove le strade non si trasformino in laghetti, quando cadono due gocce d’acqua, e dove sia obbligo, senza stridore di clacson, ma con pazienza ed educazione aspettare, quando le vie risultano intasate da veicoli fermi.
I cittadini non vogliono il silenzio dei monasteri, ma una città calma, non inquinata dai rumori; una città che abbia rispetto per chi ci vive. Giardini Naxos, come tanti altri paesi d’Italia vive una crisi profonda di fiducia: manca la stima nei sacerdoti della politica, da sempre gli stessi. E reagisce non andando a votare: il 52 % di astensionismo. La sfiducia si è trasformata in disincanto, il disincanto in abbandono e l’abbandono in allontanamento. E così le urne vengono disertate. I partiti politici e le aggregazioni che si apprestano a presentare le liste dei nuovi amministratori, debbono ponderare e riflettere su queste astensioni e puntare su soggetti responsabili e credibili.
Fino ad oggi, abbiamo avuto una non preparata classe rappresentativa con scarsa produttività amministrativa. Quanti stavolta saranno votati, saranno attentamente valutati e analizzati da tanti punti di vista: sarà sezionato il loro passato e il loro presente; la loro cultura; il posto che occupano e come lo hanno ottenuto. I nuovi amministratori debbono essere capaci di riconquistare la fiducia perduta dai cittadini riportando alle urne quanti si sono allontanati, facendosi portatori di una politica amministrativa costruttiva, scevra da interessi personali e al sevizio della collettività.
Francesco Bottari