Com’è finita con i cantieri di lavoro per disoccupati? Erano stati più volte annunciati, ma nessun cantiere si è visto, la pavimentazione antistante lo stadio, quella di piazza San Giovanni Bosco, il ciglione perimetrale dell’area a verde di piazza Immacolata e tutti gli altri siti che dovevano essere sistemati con questi cantieri sono rimasti come sono. Anche gli operai disoccupati selezionati dal Centro dell’impiego per lavorare in questi cantieri non hanno saputo più nulla.
La questione è stata posta in Consiglio comunale dal consigliere Giannunzio Musumeci che già l’aveva sollevata due anni fa. «E’ una vicenda paradossale», ha ammesso il sindaco Angelo D’Anna che ha ripercorso tutto l’iter burocratico di questi cantieri la cui competenza è rimbalzata dall’area tecnica, diretta dalla dirigente Pina Leonardi, alla I area, diretta dal dirigente Maurizio Cannavò, per poi ritornare nella competenza della dirigente Leonardi.
In questo ping pong tutto si blocca. D’Anna ha spiegato che i cantieri sono stati formalmente attivati e subito sospesi, erano stati chiesti al Centro per l’impiego gli operai, emanati i bandi per individuare il direttore lavori e i direttori di cantiere, erano stati posti in essere anche alcuni atti per individuare le ditte che dovevano fornire il materiale e il supporto logistico alle attività.
Secondo quanto poi ha riferito il sindaco, a un certo punto la dirigente Leonardi non poteva esercitare pienamente il suo ruolo, per via di un provvedimento adottato dallo stesso sindaco per una questione che la riguardava. Il dirigente Cannavò è quindi subentrato nell’iter.
In seguito, la dirigente Leonardi ha ripreso pienamente il suo ruolo e, a suo avviso, alcuni atti adottati dal collega non avevano tutti i “crismi”. Si dimette, quindi, da responsabile unica del procedimento, ruolo per cui voleva delegare un geometra a sua volta indisponibile a ricoprire questo ruolo.
Per risolvere la questione, ultimamente è stato pure chiesto a Cannavò di valutare una revoca di tutti gli atti che aveva emesso in modo che la Leonardi, rientrata nel suo ruolo, riprenda l’iter.
«Burocrazia – ha detto D’Anna – ed è una cosa assolutamente grave che non potrà passare inosservata, lo dico pubblicamente e l’ho scritto in innumerevoli note: non può rischiarsi di perdere questa opportunità». E poi ha aggiunto: «Stiamo arrivando al paradosso in cui si dice: “Sta cosa non mi piace, non la voglio fare”. Non può andare bene».
D’Anna ha concluso dicendo che «Se questi cantieri non dovessero partire immediatamente è mia intenzione informare non solo il Consiglio comunale, ma anche alle autorità di controllo su questo tipo di comportamento. Se si dovessero perdere queste risorse il danno sarebbe gravissimo perché vanno ad intervenire su persone che hanno bisogno di lavorare. Fosse solo per questo è inaccettabile».