La “Festa in onore di S. Leonardo Abate” e la “Fiera di S. Leonardo” di Mascali entrano a far parte del REIS, il registro che raccoglie le Eredità Immateriali della Sicilia. Lo ha deciso la Commissione di Valutazione istituita dall’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà.
Le Eredità Immateriali sono state definite dall’Unesco come “l’insieme delle pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e tecniche nella forma di strumenti, oggetti, artefatti e luoghi ad essi associati, che le comunità, riconoscono come parte del loro patrimonio culturale”. A queste appartengono le tradizioni orali e le forme espressive.
L’identità di Mascali appare indissolubilmente legata al culto di San Leonardo Abate, invocato con profonda devozione e portato in processione dalla popolazione mascalese ogni volta che la natura ha minacciato la città etnea, e alla Fiera di San Leonardo che negli anni ha perso quella ricchezza e quella vivacità che la caratterizzavano agli inizi del ‘900 a causa della mancanza di uno spazio dotato delle caratteristiche igienico sanitarie previste dalle normative vigenti (stalle, acqua corrente, ecc.), per le rigide normative sanitarie che vietano lo spostamento degli animali, per la generale crisi dell’allevamento e a causa della globalizzazione dei mercati.
La richiesta di iscrizione al Registro nasce a seguito di un lavoro documentario avviato nel 2018 dalla Confraternita San Leonardo e dall’Ass.culturale Mascali 1928 presieduta da Leonardo Vaccaro.
“Per la comunità mascalese – ha detto l’assessore comunale alla Cultura Veronica Musumeci – è un grande riconoscimento. La festa del santo patrono e la Fiera del 1° novembre rappresentavano nel secolo scorso un momento di ritrovo per tutta la comunità mascalese e per i devoti dell’hinterland. La Fiera in particolare era considerata per tutta la cittadinanza un grande evento di carattere economico e culturale. L’obiettivo di tutti è quello di rivedere queste tradizioni e riproporle in chiave diversa”.
“L’identità di Mascali è indissolubilmente legata al culto di San Leonardo Abate – ha detto l’arciprete parroco della Chiesa Madre San Leonardo Abate di Mascali Rosario Di Bella –. Questi beni costituiscono ancora oggi una delle poche occasioni in cui l’intera comunità, senza distinzione alcuna, si riunisce per manifestare il profondo attaccamento al Santo attraverso una ritualità che si ripete immutata da secoli”.
“La riscoperta di una memoria comune, di radici collettive, la conoscenza delle vicende del nostro passato, affidate soprattutto ai giovani – ha detto l’attuale presidente della Confraternita Carmelo Contarino – sono indispensabili per comprendere il nostro presente e costruire un futuro sostenibile. Se i beni culturali materiali, testimonianza di una storia secolare, sono quasi totalmente spariti tra il 6 ed il 7 novembre del 1928 sotto una spessa coltre di lava, sono sopravvissuti invece una notevole quantità di beni immateriali (riti, feste religiose, racconti, musiche, leggende) che a distanza di quasi 90 anni adesso rischiano anch’essi di sparire, travolti dalla moderna globalizzazione. Tra i beni immateriali la devozione per il Santo Patrono, e la fiera di San Leonardo, rivestono una particolare importanza, e costituiscono ancora oggi una delle poche occasioni in cui l’intera comunità, senza distinzione di età o classi sociali, si riunisce per manifestare il profondo attaccamento al Santo attraverso una ritualità che si ripete immutata da secoli. La festa di San Leonardo necessità di un costante impegno per mantenere vive le tradizioni secolari”.
E’ stato avviato e completato lo studio, a cura della Università di Palermo, dei manufatti liturgici della Chiesa Madre di Mascali e degli ex voto aurei offerti a San Leonardo, confluito in una pubblicazione scientifica.
Di recente è stato avviato in collaborazione con l’Università di Palermo, un progetto di recupero e studio dei canti liturgici della chiesa madre di Mascali con particolare attenzione agli Inni e alla Novena di San Leonardo, sopravvissuti negli anni, grazie alla memoria storica di anziani devoti, con l’obiettivo di preservare e far conoscere questo straordinario repertorio di musica popolare, in una cittadina che a causa della terribile eruzione lavica del 1928 è alla continua ricerca di motivi identitari da trasmettere alle nuove generazioni.
“Per quanto riguarda la fiera di San Leonardo – conclude Contarino – è necessario che il Comune come da tradizione secolare metta a disposizione uno spazio attrezzato di tutte quelle strutture previste dalla normativa sanitaria vigente. Se da un lato bisogna preservare gli aspetti tradizionali della fiera, appare indispensabile adeguare la manifestazione alle nuove esigenze, affiancando alla vendita del bestiame la promozione dei prodotti agro-alimentari del territorio. Il Nerello Mascalese, vitigno principale della produzione del vino Etna DOC, il fagiolino mascalese, ortaggio autoctono del comune, le nocciole della zona collinare di Mascali, formaggi ovini e dolci tipici, possono diventare motivo di attrazione per un turismo enogastronomico in continua espansione”.