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In attesa dell’acquisizione di ulteriori atti, il movimento Città Viva chiede chiarimenti a proposito dei capannoni dell’area artigianale concessi in comodato gratuito ad una associazione di categoria

Durante la seduta del Consiglio comunale tenutasi lo scorso 16 gennaio il movimento civico “Città Viva”, durante l’attività ispettiva, ha richiesto all’Amministrazione comunale se l’associazione artigiana ULA-CLAAI, destinataria di due capannoni ceduti in comodato a titolo gratuito, fosse titolare o meno del regolare contratto di locazione. Dagli atti acquisiti dal gruppo consiliare sembrerebbe, infatti, che alla proposta di deliberazione con la richiesta di patrocinio per l’associazione di categoria abbia fatto seguito solo una bozza del contratto.

A tal proposito abbiamo intervistato Angelo D’Anna, leader del gruppo Città Viva il quale ci spiega che “non è stato formalizzato l’atto previsto, cioè la definizione di un contratto di comodato gratuito e quindi, di fatto, si sono utilizzate delle pubbliche strutture, senza disporre probabilmente degli adeguati requisiti di legge. In verità noi ci chiediamo come mai la Giunta dell’epoca (la giunta Sodano ndr) non abbia dato seguito alla formalizzazione degli atti, cioè se la formalizzazione sia stata bloccata per una questione burocratica o per una questione di scelte e di valutazioni che eventualmente sia successivamente avvenuta. Noi di Città Viva, con i nostri consiglieri abbiamo un ruolo che è anche quello di verificare che tutto si svolga nell’alveo della ritualità, della legalità e quindi se delle associazioni svolgono delle attività lodevoli per il territorio è tuttavia importante che lo facciano nel rispetto delle regole”.

Città Viva chiede, qualora fossero verificati i fatti, la riacquisizione dei due capannoni ceduti all’associazione ed, in assenza di un regolare contratto, l’addebito di tutti i canoni di locazione ed i costi delle utenze non corrisposti a partire dall’occupazione illegittima che comincerebbe a partire dal novembre del 2011.

Noi abbiamo sollevato la questione – ribadisce Angelo D’Anna –, spetta all’Amministrazione dare seguito alla questione. Riteniamo importante ridare una visione di legalità complessiva all’area artigianale perché da questa si possa ripartire per il proprio pieno sviluppo”.

Si occuperà di fare l’opportuna verifica il Primo cittadino, Roberto Bonaccorsi, con delega anche al Patrimonio, e, nel contempo, il movimento civico attende di ricevere gli atti riguardanti gli altri capannoni.

Armando Castorina

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