Mercoledì notte l’ennesimo rogo sul prolungamento di via Romagna ha costretto i residenti di una decina di palazzine popolari a respirare fumi tossici sprigionato dalle fiamme appiccate ad alcuni enormi cumuli di materiali nocivi accatastati a pochi metri dagli insediamenti abitativi.
Materiali circondati da giardini di sterpaglie, rovi e canneti. Una incontrollata folta vegetazione che, in estate, con le temperature torride, rappresenta un concreto pericolo in caso di incendi: le fiamme, infatti, come accaduto l’altra notte, hanno concretamente rischiato di lambire le abitazioni. E grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Riposto si è evitato il peggio.
L’incendio come detto, ha generato una nube tossica, rendendo l’aria irrespirabile per svariate ore. I residenti, loro malgrado, patiscono questo disagio e, in più occasioni, hanno richiesto al Comune di l’intervento dei giardinieri provvedendo al disboscamento e alla pulizia di quelle aree a verde maggiormente esposte agli incendi, soprattutto in estate. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Riposto per le operazioni di messa in sicurezza e di spegnimento.
Episodi incendiari che, peraltro, nel recente passato si sono verificati mettendo a repentaglio la sicurezza degli abitanti, soprattutto lungo la via Liguria che, assieme al prolungamento di via Romagna, costeggia un terreno sommerso dalla selva di sterpaglie e che, in taluni tratti, ha superato il metro di altezza.
Rovi che in parte coprono le smisurate quantità di materiali ferrosi. Decisamente allarmante il quadro proprio lungo la via Romagna dove sterpaglie ed erbacce hanno formato una montagnola. Una sorta di promontorio che incombe minaccioso all’ingresso di una decina di complessi di edilizia popolare teatro – neanche a dirlo – di innumerevoli incendi, l’ultimo, come detto, mercoledì notte. Ancora ieri mattina dai cumuli si notava la fuoriuscita di fumo.
I residenti sollecitano il Comune perchè disponga una maggiore vigilanza. Vedere una pattuglia della polizia locale è quasi una rarità dalle parti del quartiere Jungo (4 mila abitanti), tuttavia teatro, ciclicamente di operazioni di polizia volte ad infrenare un altro triste fenomeno: lo spaccio di sostanze stupefacenti nella “piazza” più grande del comprensorio giarrese.