Il letto del torrente Macchia è invaso da materiali ingombranti, molti dei quali altamente inquinanti e quindi nocivi, sommersi dalla rigogliosa vegetazione spontanea. Gli incendi si verificano sovente e sono innumerevoli gli interventi dei vigili del fuoco allertati per via di quelle colonne di fumo nero visibili da lunga distanza.
Appena pochi giorni fa l’ultimo intervento per lo spegnimento di un rogo che rischiava pericolosamente di estendersi. A fuoco, neanche a dirlo, oltre a rovi e sterpaglie, pneumatici, materiali ferrosi e plastica.
Il fumo sprigionato dalle fiamme ha reso l’aria irrespirabile, scatenando le legittime reazioni di indignazione dei tanti proprietari terrieri che hanno vanamente segnalato al Comune tali pericoli.
Il Corpo Forestale di Giarre ha effettuato in questi giorni una nuova ricognizione riscontrando la presenza di materiali ingombranti e di grosse dimensioni nel letto del torrente, nel tratto antistante il mercato ortofrutticolo.
Oltre a decine di pneumatici accatastati, parte dei quali danneggiati dai recenti roghi, sono stati abbandonati materiali di risulta edile, mobilia, pitture e vernici di scarto, rifiuti da imballaggio, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi, imballaggi di carta e cartone e plastica. E ancora: rifiuti prodotti dallo smantellamento di veicoli fuori uso, miscele bituminose e scarti cementizi.
Già nel recente passato i forestali hanno diffidato il Comune ad intervenire non solo per eliminare i pericoli di inquinamento ma anche per scongiurare disastri originati dall’irregolare deflusso delle acque torrentizie in occasioni di violenti acquazzoni.
E’ accaduto più volte che le acque del torrente Macchia si siano ingrossate pericolosamente rischiando di tracimare e invadere le vicine abitazioni. Un tratto maggiormente esposto a pericoli di questo tipo è quello che costeggia la parte terminale di via Lisi i cui residenti, in più occasioni, hanno lanciato l’allarme.