Con la ripresa delle attività didattiche  il trasporto collettivo avrà un ruolo centrale, stante l’alto numero di pendolari che quotidianamente si riversa in città con treni, Circumetnea e bus.

Cinque distinte autolinee private incrementeranno il numero dei bus e il grado di accessibilità in città risulta penalizzato da una rete stradale sottodimensionata rispetto all’elevata estensione del territorio e ai suoi caratteri insediativi. Piazza Carmine, è uno dei principali nodi nevralgici della città ed ospita due terminal bus: nei pressi di villa San Francesco e lungo la via Maria Santissima del Carmelo.

I bus, sovente, nelle ore di punta per raggiungere il lato opposto della città, la zona di corso Europa, lungo il quale si concentrano diverse sedi scolastiche, rimangono intrappolati nell’inadeguata via Bellini (per via delle ridotte dimensioni) e che per effetto della vicina sede delle Poste centrali, registra flussi veicolari molto intensi.

Le maggiori difficoltà si concentrano in tre diversi punti strategici. All’incrocio tra via Di Pino e il viale Libertà, teatro di un traffico caotico  nelle ore di ingresso e uscita degli studenti per via dei parcheggi dissennati nella parte terminale del viale Libertà. Qui ricadono tre distinte scuole pubbliche, tra cui la Media Montalcini e, l’assenza di un terminal bus e di spazi adeguati per la sosta dei mezzi del trasporto scolastico provoca la paralisi in alcune ore della giornata.

Analogo il quadro all’incrocio tra corso Europa e la via Trieste. In questo caso gli autobus, sovente, rimangono imprigionati nel crocevia per la moltitudine di studenti che scendendo dai bus invadono la strada per raggiungere a piedi il liceo Scientifico “Leonardo” e l’Artistico “Guttuso”.

Rallentamenti e disagi si registrano anche a ridosso della rotatoria di via Veneto, cosi come nel piccolo terminal bus di corso Sicilia, nei pressi del poliambulatorio “ex Inam”: l’incrocio con via Paternò di Sangiuliano diventa un punto critico per via dei quotidiani intasamenti.