Capo Mulini, il sito storico e naturalistico della Gazzena -
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Capo Mulini, il sito storico e naturalistico della Gazzena

Capo Mulini, il sito storico e naturalistico della Gazzena

A Capo Mulini, piccola frazione di Acireale, si trova la cosiddetta contrada Gazzena. Area naturalistica di grande pregio, rappresenta uno dei luoghi più iconici dell’entroterra acese. Nei pressi dell’attuale via Dei Maceratoi, ci si addentra in un sentiero di campagna che conduce verso un magazzino abbandonato, noto come “malazzene”.

Costruito su un’altura, accanto si scorge un altro tratto boschivo che sfocia in una lunghissima stradella con a lato un caratteristico canale di irrigazione, conosciuto anche come “saia”. A est della strada, denominata anche “rasula”, è collocato un edificio in rovina che ospita  un pozzo e alcune parti meccaniche  di un macchinario a vapore, probabilmente utilizzato per il sollevamento dell’acqua e l’innaffiamento di tutti gli agrumeti situati nei pianori sottostanti. Al di là del pozzo si giunge al primo gradino della Gazzena; qui il terreno è formato da due scarpate di faglia parallele che creano altrettanti ripiani degradanti. Nelle vicinanze, per di più, si trova un casolare abbandonato fiancheggiato da numerose piante di sommacco.

Sappiamo che anticamente questa specie vegetale veniva utilizzata per la concia delle pelli. A ridosso di questo lembo si trova una discesa ripida e tortuosa nella quale è conservata una lastra lavica che reca dei simboli incisi: “Arcangelo Calanna beneficò questa terra l’anno del Signore 1868”. Dopo il pianoro si raggiunge il dirupo della timpa marina, costituito da macigni di lava, anfratti, insenature e vegetazione alofila. Vicino al bordo della scarpata si distende un viottolo che costeggia l’antico muro a secco,  rivestito delle caratteristiche “pietre lupo”. In fondo al sentiero si imbocca una salita che si dirige verso la così chiamata “Casazza”, ristrutturata di recente e circondata da una folta boscaglia a roverella.

L’edificio è raggiungibile anche da un’altra  strada alternativa, seminascosta dalle piante e a circa sessanta metri sul livello del mare. Vicino al pianoro, inoltre, si nota un tratto di campagna carrozzabile che introduce ad una poderosa dimora patrizia, conosciuta come “Villa Calanna”. Pur essendo in totale stato di abbandono e degrado, il complesso edilizio rappresenta indubbiamente un gioiello di architettura rurale. Si tratta di un’ incantevole abitazione  che sfoggia palmenti, cantine, malazzeni, ampi saloni e tetti a volta con affreschi che decorano tutto il piano superiore.

Ad oggi la “selva” della Gazzena, in gergo medievale soprannominata anche “gazum”, è uno dei siti ambientalistici più rinomati anche per lo stretto legame con il Vulcano Etna sovrastante.

Livio Grasso

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