È stato molto coinvolgente l’incontro organizzata da Fidapa e Kiwanis di Giarre – Riposto con il dott. Salvo Noè, psicoterapeutica e scrittore acese che, lo scorso 10 dicembre, ha relazionato sul tema “I disagi dell’anima”, per le socie ed i soci dei due sodalizi e anche per il pubblico intervenuto, molto interessato alla tematica e desideroso di ascoltare dal vivo Noè, spesso ospite alla Rai.
Il saluto del Primo cittadino di Giarre, dott. Leo Cantarella, ha aperto l’incontro (foto sotto), cui ha fatto seguito la lettura del nutrito curriculum di Salvo Noè da parte della presidente Fidapa, dott.ssa Anna Maria Patanè; e dell’intervento augurale dell’avv. Marco Zappalà, per il Kiwanis. Il relatore si è soffermato su un tema delicato ed importante, considerata la difficoltà che, spesso, le persone incontrano nello scegliere la psicoterapia più adatta per risolvere il proprio problema, consigliando di affrontare con serenità la tematica “Covid”, di grande attualità, specialmente in questo periodo. La pandemia, infatti, contribuisce all’incremento dell’ansia, della paura e della depressione, dando un nome ad un malessere da cui siamo stati tutti afflitti e, nel contempo, dando le indicazioni per poter fare il primo passo per la riappropriazione di quella serenità e di quell’equilibrio che ha turbato la nostra esistenza e ci ha allontanati gli uni dagli altri.
“La pandemia ha forse accentuato il problema, ma le cause vanno ricercate nel modello di vita che si sta affermando in Italia e nel mondo occidentale, che alimenta il disagio psichico e prende il sopravvento sull’esistenza di ciascuno di noi. Da qui, il ricorso a psicofarmaci per alleviare il disagio. Per trovare una via di uscita conviene, innanzitutto, riflettere – ha detto Noè – su come conduciamo la nostra vita quotidiana e, conseguentemente, comprendere che, se ci allontaniamo dalla nostra vera natura, irrimediabilmente ci ammaliamo…. E gli imprevisti, anziché spaventarci, bisogna affrontarli con determinazione, perché possono preparare il nuovo”.
Il relatore si è soffermato sulla necessità di ascoltare, dando voce alle sensazioni spiacevoli che proviamo, che provengono dal nostro corpo, utilizzando questi “disagi “ come ponti per attraversare la vita, dando senso al destino. Occorre attingere alla scintilla vitale che opera in noi senza ostacolarla e, da quella luce, ricavare energia e cullare il dolore nella consapevolezza che, se spesso non possiamo risolvere gli eventi esterni, la vita interiore, invece, la decidiamo noi stessi. Pertanto, bisogna potenziare il positivo perché accusare non serve a niente.
“La crisi – ha concluso l’oratore – è come un parto, fa nascere energie nuove, pronte a venire alla luce, come quel bozzolo che diventa farfalla”.
Il discorso dell’oratore, corredato da molteplici esempi, tratti dalla vita ordinaria di tutti i giorni, ha convolto la mente e le emozioni dei presenti, che hanno espresso piena soddisfazione per il messaggio positivo trasmesso. In questo periodo prenatalizio, l’incontro ha consentito a credenti e non credenti di riflettere sulla propria vita e sulle vie d’uscita da situazioni difficili.
Anna Fichera