Il 25 marzo scorso, nella sala della Biblioteca comunale “Domenico Cucinotta”, nell’ambito dell’evento “La Sicilia delle donne, Festival del genio femminile di Sicilia II edizione”, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Siciliana, dell’Associazione “Naxos Legge”, della Società Giarrese di Storia Patria e Cultura, è stata “raccontata” Angela Barbagallo, poetessa e saggista. All’evento erano presenti, in rappresentanza dei soggetti organizzatori, il prof. Nicolò Mineo; il Preside Camelo Torrisi; il Sindaco di Giarre dott. Leo Cantarella; la prof. Marinella Fiume; Giusi Pulvirenti, organizzatrice dell’evento culturale; il giornalista Mario Pafumi, che ha brillantemente condotto la presentazione della illustre giarrese.
Finalmente, la città di Giarre ha ricordato una propria figlia illustre: studiosa, scrittrice, saggista e poetessa straordinaria. La Barbagallo viene ricordata, soprattutto, per la sua poesia che lievita in uno spazio di attivi e proficui scambi culturali, tra evocazioni oniriche e presenze concrete, fisicamente ancorate a precise realtà spaziali. Ed allora la poesia della nostra poetessa si traduce in armonie ritmiche; lo scorrere dei giorni diviene strumento di consapevolezza e stimolo per superare il disagio causato dal mutamento dell’età e di un nuovo adattamento che esorcizza le nostalgie del passato e permette di cogliere il senso della senilità.
La poetessa è stata fra le socie fondatrici della Società Giarrese di Storia Patria e Cultura; vanta numerose pubblicazioni fra le quali le sillogi “Non datemi mimose”, “Parole di memoria”, “Tra sogni e bisogni”, “Trasalire il pensiero”, “L’anima e il mondo” e i saggi “Donna dove sei?”, “Riflessioni sul Candido di Leonardo Sciascia”, “Omaggio a Silone”, “La poesia dei luoghi non giurisdizionali di Giorgio Caproni”. Con quest’ultimo poeta ebbe uno scambio epistolare abbastanza ampio, nel quale si documenta l’apprezzamento del poeta per il saggio della Barbagallo. Inoltre, per la “Treccani”, ha curato la voce “Giuseppe Macherione”
Angela Barbagallo, nelle sue sillogi, emblematizza i percorsi di tutta la produzione lirica delle sue opere e, spesso, si accorge quanto sia difficile sprigionarsi dal mondo delle parole per approdare a quello delle cose, poiché per la persona di cultura, che opera per mezzo della cultura, le “cose” sono fuori dal suo esperire, che è quello della coscienza, quando i frammenti del reale si situano in forme ed assumono volti e significazioni. Queste sono le “maschere” che compongono il suo universo, riflettono il suo passato e quello del mondo degli altri che, attraverso la cultura, ha fatto suo in un rapporto dialettico di identificazione critica.
Per non dimenticare la studiosa Angela Barbagallo, l’Amministrazione comunale di Giarre collocherà una Targa ricordo con una sua poesia nella Villa Garibaldi. Riconoscimento più che meritato perché Angela Barbagallo, è una vera “intellettuale” per la sua produzione letteraria, per la sua attività sociale, nonché depositaria di valori culturali universali che trascendono interessi e pregiudizi.
Anna Fichera