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Nino Minardo: “la Sicilia diventi una terra di opportunità di lavoro”

Nino Minardo: “la Sicilia diventi una terra di opportunità di lavoro”

Eletto nel 2008 alla Camera dei Deputati, nella circoscrizione Sicilia 2, nelle liste del Popolo delle Libertà e rieletto deputato della XVII Legislatura, nel novembre del 2019 aderisce alla Lega di Salvini e il 3 dicembre entra nel gruppo parlamentare leghista, attualmente è segretario Regionale della Lega in Sicilia, il Deputato uscente Nino Minardo ha le idee chiare sulle priorità da mettere in atto perché “la Sicilia diventi una terra di opportunità di lavoro”.

Nell’agenda delle priorità al primo posto Minardo, candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Ragusa alle Politiche del prossimo 25 settembre, mette il lavoro.

“Bisogna dare ossigeno al lavoro e alla Sicilia – dice Minardo – sostegno ai settori economici che sono in grande sofferenza a causa della pandemia e della guerra ed è importante che il centro destra in Sicilia si presenti compatto e senza divisioni”.

“Il lavoro – afferma Minardo – è la parola chiave per uscire dalla crisi. Il discorso è ovviamente molto complesso e coinvolge tutta la classe dirigente siciliana che, per ciò che è stato e non è stato fatto negli ultimi anni, anzi decenni, deve fare autocritica, nessuno escluso. Detto ciò intravedo una chance con le prossime elezioni politiche e regionali, auspico che il centrodestra le vinca entrambe in maniera convincente e sappia avviare un processo di rigenerazione interno. In questo modo passerebbe la linea, per me categorica, di concentrare ogni sforzo, ogni incentivo, ogni provvedimento straordinario per generare nuovi posti di lavoro in Sicilia. Il resto viene dopo perché o aumentiamo la nostra capacità produttiva e i nostri livelli occupazionali in ogni comparto oppure non ne usciamo da una crisi che è straordinaria e che ha purtroppo dimensioni mai viste prima. Insomma: lavoro, lavoro e ancora lavoro, tutto il resto deve essere ridotto all’osso”.

Non meno importante per Minardo è il tema della immigrazione clandestina, che è una emergenza soprattutto in Sicilia. Qual è la sua proposta?

“Anche questa domanda affronta un tema davvero complesso e che va gestito a livello europeo e globale. Eppure la risposta nell’immediato è molto semplice. C’è un precedente: quello di Matteo Salvini ministro dell’Interno e dei decreti sicurezza che per circa un anno rallentarono di molto il fenomeno, diedero maggiore serenità all’opinione pubblica, bloccarono giocoforza i mercanti di morte, diminuirono sensibilmente gli sbarchi. Basta ripetere in toto quell’esperienza purtroppo cancellata dal governo “giallorosso” di PD e M5S che ritrattò e affossò i decreti sicurezza di Salvini per pregiudizio ideologico, strumentalizzazioni varie e una sorta di invidia. Ecco, la linea politica e i provvedimenti di Salvini furono in grado di rallentare in maniera consistente gli sbarchi dei clandestini, subito dopo il voto il centrodestra deve agire come fu fatto nel 2018”.

Nel programma nazionale del centrodestra sono inserite delle priorità per la Regione Sicilia: fra tutte, quella dei termovalorizzatori per risolvere l’annoso problema dei rifiuti perché i rifiuti diventino una risorsa e non più un costo.

“I termovalorizzatori di ultima generazione non inquinano, eliminano i rifiuti indifferenziati, producono energia. In ogni dove in Europa e in molte regioni italiane funzionano benissimo da decenni: è una disdetta ed una vergogna che la Sicilia abbia trascorso l’estate affogando letteralmente tra i rifiuti e dando spettacolo indecoroso ai turisti. Nella legislatura regionale che volge al termine è stata l’azione politica della Lega Sicilia a spingere affinchè finalmente si facesse un bando per realizzare due termovalorizzatori. Sappiamo tutti che l’elefantiaca burocrazia regionale ha rallentato l’iter, sappiamo però anche che il giorno dopo le elezioni regionali quella di velocizzare la realizzazione di questi due impianti è una delle battaglie politiche su cui la Lega Sicilia – prima l’Italia non farà sconti a nessuno. Termovalorizzatori funzionanti il prima possibile, senza se e senza ma, senza ulteriori intoppi burocratici, senza perdite di tempo. Mi piacerebbe che su questi impianti per cui, ripeto, parlano esperienze analoghe in tutta Europa, si lavorasse anche senza più polemiche, strumentalizzazioni o pseudo teorie ambientaliste che non trovano alcun riscontro nella pratica: l’evidenza scientifica è che i termovalorizzatori non danneggiano l’ambiente, smaltiscono la spazzatura, producono energia, ricchezza e posti di lavoro”.

Infrastrutture inesistenti e collegamenti marittimi inadeguati, la proposta del Ponte sullo Stretto. Nel 2019 aveva proposto il “Marchio Turistico Regionale”, ritenendolo una grande opportunità per offrire servizi turistici di eccellenza. Nella sua proposta lo Stato deve essere il promotore del finanziamento del turismo di qualità della Sicilia che a sua volta dovrà impegnarsi con i Comuni, gli Enti Pubblici e i privati, destinando loro una quota parte, ed avviare interventi finalizzati alla qualificazione del sistema dell’offerta locale e dei servizi turistici di base volti alla migliore accoglienza turistica. Occorre subito pensare ad una strategia di promozione unica e puntare l’attenzione sulla qualità dei servizi sempre più carenti in Sicilia?

“Per quanto riguarda le infrastrutture ricordo le due visioni diverse sul ponte sullo Stretto di Messina. Una è quella secondo cui la realizzazione del Ponte favorirebbe, a cascata, altre opere infrastrutturali interne in Sicilia; l’altra è che prima si debbano fare nuove ferrovie e nuove strade. Visto che lei nella domanda ha parlato di “infrastrutture inesistenti e collegamenti inadeguati” mi pare logico che in Sicilia si debba fare questo benedetto Ponte. E in questa campagna elettorale, per la prima volta, c’è Matteo Salvini che della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina ne fa una sorta di Punto d’onore: lo stesso vale per me”.

La crisi energetica e il caro bollette sono l’argomento principale di questa campagna elettorale. La proposta della Lega Sicilia è quella di stabilire un tetto massimo all’aumento delle bollette come ha fatto la Francia.

“Sì, come ha fatto la Francia e recentemente anche la Gran Bretagna. Il peso dei rincari è insopportabile per famiglie e imprese. Tariffe triplicate, quadruplicate: siamo all’emergenza nazionale e nelle aree più fragili economicamente (purtroppo la Sicilia è tra queste) la situazione è davvero al limite. In queste ore qualche passo in avanti è stato fatto dal governo nazionale con i nuovi sostegni di cui tutti si attribuiscono il merito … basterebbe fare un passo a ritroso nelle ultime settimane per le dichiarazioni pubbliche e le proposte scritte fatte dalla Lega per capire di chi è gran parte del merito ma lasciamo stare. A noi interessa che si raggiungano risultati, gli ultimi sono buoni ma per il mio partito ancora insufficienti! “

Per la Lega Sicilia servono poi una serie di interventi in materia fiscale per rilanciare l’economia e dare ossigeno ai cittadini. Ci spieghi in dettaglio la proposta della Pace fiscale e da quella della flax tax al 15%.

“Certamente. Flat tax al 15% vuol dire semplificazione e  stimolo a pagare meno e pagare tutti. Ci vuole solo un po’ di coraggio: è e sarà la madre di tutte le battaglie della Lega in materia di tasse. La “pace fiscale” invece subisce le bugie e le strumentalizzazioni della sinistra e, a onor del vero, anche qualche incertezza di troppo da parte degli alleati. La proposta della Lega è nero su bianco, esclude qualsiasi forma di condono bensì consente a centinaia di famiglie di non disperarsi e ad altrettante imprese di non fallire. Sarebbe una misura “una tantum” che ci consentirebbe di lasciarci definitivamente alla spalle le conseguenze disastrose della pandemia e della guerra in Ucraina, due eventi eccezionali che hanno generato difficoltà economiche spaventose e senza precedenti in Italia dal dopoguerra. Insomma circostanze straordinariamente difficili che esigono provvedimenti straordinariamente radicali e coraggiosi: flat tax al 15% e pace fiscale sono per l’appunto due provvedimenti radicali e coraggiosi”.

La Lega Sicilia ha proposto IVA zero sulle spese di prima necessità come il pane, la pasta, il riso, latte, frutta e verdura.

“Anche qui rientriamo nel discorso che ho sviluppato prima. Nel 2022 è un obbligo etico, economico e sociale per lo Stato garantire che i generi alimentari di prima necessità siano alla portata di tutti i cittadini. Se no torniamo indietro di decenni o addirittura di secoli. Ci sono tante famiglie che per pudore e per dignità non confessano di avere serie difficoltà a dare da mangiare ai figli, una cosa che mette i brividi. Iva zero sugli alimenti basilari subito. Punto”.

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