Il sindaco di Riposto Enzo Caragliano, unitamente all’assessore alla Cultura Paola Emanuele e al funzionario comunale Salvo Puglisi, è stato tra i primi stamane a varcare l’ingresso di palazzo Tabuso di via Gramsci, sede della Compagnia della Guardia di finanza, scelto dal gruppo Fai di Giarre e Riposto nell’ambito della due giorni delle Giornate Fai d’Autunno. Il palazzo, costruito agli inizi del 1900 e successivamente confiscato agli originari proprietari a causa dei loro debiti verso l’erario, a partire dal 1940 è stato adibito a caserma, per essere poi assegnato alla Regia Guardia di Finanza per il trasferimento del Comando del Corpo.
L’edificio è costituito da una serie di spaziosi vani, al primo piano, i cui soffitti a volta risultano impreziositi da stucchi e dipinti di notevole interesse storico-artistico. Si tratta opere disegnate a tempera, in stile Liberty, realizzate dal pittore catanese Alessandro Abate. I rappresentanti dell’amministrazione comunale sono stati ricevuti dal comandante della Compagnia della Guardia di finanza, capitano Valerio Zuppello e dalla responsabile del Fai Giarre – Riposto, avv.Giada Patanè. A svolgere il compito di ciceroni sono stati alcuni alunni di quarta del liceo Classico “Michele Amari” di Giarre che hanno accompagnato i numerosi visitatori nei vari settori dello storico palazzo nobiliare ripostese. Particolare attenzione è stata riservata alla mostra permanente di reperti archeologici risalenti all’epoca ellenistica, romana, icone e statuette settecentesche recuperati dalla Guardia di Finanza nel quadro di alcune operazioni di polizia.
La struttura costituisce esempio significativo di musealizzazione dei reperti antichi, illegittimamente sottratti e detenuti da privati, restituiti alla collettività grazie all’opera di prevenzione della Guardia di Finanza. La visita a ” Palazzo Tabuso”, in occasione delle Giornate Fai, non offre soltanto l’opportunità di visitare la dimora storica che ospita la Compagnia della Guardia di Finanza di Riposto, ma riserva una meravigliosa sorpresa: recentemente, all’interno del detto edificio, è stato realizzato un piccolo polo museale ove sono esposti i reperti archeologici sequestrati dalla Guardia di Finanza e confiscati dallo Stato. Attraverso l’opera di tutela del patrimonio, svolta dalla Guardia di Finanza, questi preziosi reperti sono stati restituiti alla fruizione collettiva ed il Fai offre l’opportunità di visitarli, per la prima volta.