“Le attività legate all’Erasmus+ sono molteplici e altamente formative, rappresentano esperienze personali e culturali uniche e irripetibili per i nostri giovani studenti. Grazie ad esse l’offerta formativa del nostro Istituto si arricchisce in maniera determinante anche per il loro futuro lavorativo, permettendo agli studenti che vivono queste sfide di toccare la dimensione europea, di coglierne le opportunità, di visitare e conoscere, assaporare quella cultura che rende l’UE una comunità unita e al contempo rispettosa delle tradizioni locali!”.
Così la dirigente scolastica dell’Istituto d’istruzione di Riposto, Rosalba Mingiardi, a proposito del progetto Erasmus per cui l’Istituto superiore ha appena annoverato una nuova esperienza: la mobilità studentesca in Polonia. Si è infatti da poco conclusa la tappa intermedia del progetto Erasmus in lingua francese ”Apprendre en Paix”, giunto al suo terzo ed ultimo anno di attività. Si sono recati a Lodz in Polonia, ospiti dell’Istituto “Joachim Lelewel”, sei studenti dell’indirizzo turistico: Federica Coco, Martina Ferraro, Ludovica Lauria, Michaela Roccazzello, Noemi Nicotra e Giacomo Raciti. In Polonia hanno trascorso una settimana, partecipando al terzo incontro di lavoro con i partners di Silistra (Bulgaria), Targu Jiu (Romania), Ronda (Spagna) e Lodz (Polonia), paese accogliente. Gli studenti, accompagnati dalla dirigente Mingiardi e dalle docenti, Giuseppa Valastro, coordinatrice del progetto, e Agata Vasta, sono stati ospiti delle famiglie degli studenti polacchi che hanno ricambiato l’ospitalità ricevuta dalle famiglie ripostesi lo scorso febbraio.
Le attività svolte durante la settimana sono state tutte incentrate sul bullismo e cyberbullismo, tema del progetto. Gli studenti hanno lavorato in gruppi internazionali mettendo in evidenza il ruolo che i mass media assumono all’interno di questo fenomeno, hanno lavorato su come prevenire certi atti di violenza informatica sui social ed a scuola ed, infine, hanno approfondito l’uso di un linguaggio ostile, sia verbale che non verbale.
A conclusione dei lavori, docenti, studenti e famiglie hanno potuto ammirare, raccolti all’ interno della scuola, in un’esposizione, tutti i prodotti realizzati: slogan pubblicitari di sensibilizzazione, gadget, manifesti, poster sull’ inclusione e altro. “I partner polacchi non hanno perso occasione, nei momenti liberi, di fare conoscere tanti tratti della loro cultura (storia, arte, gastronomia, abitudini, lingua) per molti studenti sconosciuti” , afferma la prof.ssa Valastro. “Indimenticabile – aggiunge – la visita guidata di Varsavia, la casa di Chopin, il Palazzo Reale, ma anche dei tanti angoli caratteristici della loro città, Lodz, a noi prima sconosciuta e che ci ha sorpreso per la vivacità delle sue strade e i centri commerciali, le proposte culturali che offre. Ora gli studenti la sentono molto più vicina”. Il prossimo meeting del progetto si terrà in Bulgaria in primavera.