A Sant’ Alfio: si è festeggiata la 13ª edizione della sagra “Ciliegia DOP dell’Etna”, (una produzione che si contraddistingue per la pezzatura medio-grande, per il suo colore rosso brillante e per la bontà dei frutti) riscuotendo un notevole successo. Nell’aula consiliare “Rosario Levatino” del Palazzo di Città si è tenuto il Seminario conclusivo del progetto DOPCILIETNA, innovazione sostenibile per il miglioramento della ciliegia dell’ Etna, sottomisura 16.1 “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI – Partenariato Europeo per l’Innovazione dell’Agricoltura”. L’incontro, incentrato sul tema della produttività e sostenibilità dell’agricoltura, è stato organizzato dall’Amministrazione comunale di Sant’Alfio, in collaborazione con la CSEI (Centro Studi di Economia Applicata che si impegna nello svolgimento di attività di ricerca e formazione nel settore dell’ambiente) e con l’Università degli Studi di Catania.
Dopo i saluti del Sindaco, prof. Alfio La Spina, che ha dato il via ai lavori del convegno soffermandosi sulle note distintive, sui metodi di produzione e commercializzazione, sottolineando che «la “Ciliegia dell’Etna DOP” ha una storia e una tradizione secolare sul territorio di Sant’ Alfio e, negli ultimi anni, la cerasicoltura etnea ha subito un profondo cambiamento della gestione e della tecnica fitosanitaria di fronte alle principali avversità biotiche che, annualmente, minacciano la produzione delle ciliegie».
Nel prosieguo del seminario ha esposto la sua relazione il dott. Carmelo Spina, presidente del Consorzio per la Tutela delle Ciliegie dell’Etna DOP, capofila del progetto DOPCILIETNA, che ha presentato alcuni risultati del «progetto di trasferimento di innovazioni nel comparto della produzione delle ciliegie, progetto finanziato nell’ambito della misura del PSR Sicilia 2014/2020. Il progetto ha riguardato diversi aspetti della filiera, che vanno dalla produzione in campo con tecniche economicamente ed ecologicamente sostenibili per il miglioramento della ciliegia dell’Etna, fino alla gestione post raccolta del prodotto».
Hanno partecipato ai lavori il Presidente dell’Ordine dei Dottori agronomi e forestali, dott.ssa Aurora Ursino; la dott.ssa Maria Rosa Battiato, dirigente IPA Catania; il prof. Mario D’Amico, direttore del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università degli Studi di Catania. Ha coordinato le relazioni il prof. Salvatore Barbagallo, presidente del CSEI Catania, per avvalorare il panorama varietale nel contesto cerasicolo etneo; affiancato dai professori Alberto Continella, Alessandra Gentile, Paolo la Spada, che si sono soffermati sulle prospettive per il controllo sostenibile delle principali avversità entomologiche, con particolare riferimento alle innovazioni per una buona maturazione delle ciliegie etnee. Interessanti le relazioni a cura del prof. Antonio Biondi, del prof. Giuseppe Muratore e della dott.ssa Valeria Rizzo, che hanno documentato tutte le problematiche connesse alla raccolta e alla trasformazione della raccolta del prodotto stesso.
Sono stati affrontati diversi aspetti della filiera, che vanno dalla selezione dei migliori cloni della varietà Ciliegia “Mastroantonio”, alla produzione in campo con tecniche economicamente ed ecologicamente sostenibili, fino alla gestione post raccolta della ciliegia e all’individuazione di nuovi prodotti trasformati. La Ciliegia dell’Etna Dop si distingue per i lunghi tempi di maturazione, molto più ampi rispetto ad altre varietà, a causa del progressivo innalzamento altimetrico, rispetto al livello del mare, dei terreni di coltivazione del vulcano Etna.
Al Convegno erano presenti i Sindaci di Milo, Alfio Cosentino; di Zafferana Etnea, Salvatore Russo; l’assessore Giuseppe Cavallaro, delegato del Sindaco di Giarre, Leo Cantarella; di Santa Venerina, Santo Raciti; di Piedimonte Etneo, Egidio Puglisi; e di Mascali, Luigi Messina. Tutti, in forma corale, hanno sostenuto e confermato l’importanza del partenariato per una politica di sostenibilità per la produzione agricola etnea.
Anna Fichera