Ogni quanto bisognerebbe cambiare smartphone? Volendo stare dietro a tutte le ultime uscite e ai lanci di nuovi smartphone sempre più tecnologici e innovativi, praticamente ogni giorno. Ma anche senza la smania di voler essere sempre sul pezzo, a un certo punto cambiare smartphone è necessario: questi dispositivi non sono infiniti. Anzi, con il tempo e con l’utilizzo, dopo un po’ cominciano a perdere colpi, funzionare sempre peggio fino ad abbandonarci definitamente. Ma quando arriva quel momento?
Ecco qualche consiglio per capire se è tempo di cambiare smartphone.
La batteria dura sempre meno
Uno dei primi segnali che fa capire che lo smartphone è da cambiare è la durata della batteria, e di conseguenza la sua autonomia. A lungo andare, la batteria di un cellulare inizia a durare sempre meno rispetto al passato, e se prima durava carico da mattina a sera, dopo un po’ utilizzandolo con la stessa frequenza si può ritrovarlo spento a metà giornata. Questo accade perché la batteria a un certo punto inizia a invecchiare, a durare sempre meno, non riacquistando completamente l’efficienza iniziale con una carica completa. Le batterie, infatti, non sono eterne e risentono dell’uso continuo e delle numerose operazioni di carica. Se questa è la situazione, si può scegliere di cambiarla o di acquistare un nuovo smartphone, che spesso conviene di più.
Lo spazio di memoria non si libera facilmente
Anche lo spazio di memoria dello smartphone può segnalare che è tempo di cambiare device: più lo si utilizza, più la memoria viene riempita di dati che non sempre è possibile eliminare manualmente. Anche cancellando tutte le foto della galleria e cercando in questo modo di sfruttare il più possibile il proprio telefono, è inevitabile che il problema si riproponga sempre più spesso e costringa a comprare una memoria esterna di maggiori dimensioni, tuttavia questo non risolve la situazione.
Quando diventa troppo obsoleto e poco funzionale, tocca cambiare smartphone. Questa può essere l’occasione per sceglierne uno con un ampio spazio di memoria, come ad esempio il Samsung Galaxy A53 5G: con 128 GB di memoria e un sistema operativo sempre aggiornato, può accompagnare l’utente per anni garantendogli ottime prestazioni a lungo.
Il sistema operativo è lento
Infine, un altro segno che dovrebbe mettere in allarme è la perdita di efficacia del sistema operativo. Dopo un po’ di tempo, sempre a causa del continuo utilizzo che ne si fa, lo smartphone diventa più macchinoso e lento, decisamente meno funzionale di prima. Ce ne si accorge nel tempo che ci vuole per aprire un’applicazione, per esempio, o nello schermo che non risponde al touch tutte le volte che lo si tocca: lo smartphone si blocca, le app si chiudono senza motivo e utilizzarlo diventa un vero e proprio stress. Questo significa che è troppo vecchio ormai, e decisamente va cambiato. Anche abbastanza in fretta, in realtà, perché quando la situazione è questa potrebbe spegnersi e non riaccendersi più dall’oggi al domani, lasciando senza smartphone all’improvviso: un bel problema se ci si lavora anche.
Inerente al sistema operativo troviamo anche un altro importante segnale: il supporto software. Periodicamente i programmatori delle applicazioni rilasciano aggiornamenti da installare per continuare a utilizzarle a livelli elevati di qualità. Ad un certo punto, però, smettono di fare le release per gli smartphone più vecchi, quelli considerati ormai obsoleti: niente più aggiornamenti significa avere tra le mani un cellulare sempre più inutile, con servizi di una qualità troppo bassa che non si addice all’utilizzo che ne si deve fare.
Se lo smartphone rientra tra quelli ritenuti troppo obsoleti per ricevere gli aggiornamenti software, allora decisamente si deve prendere in considerazione l’idea di cambiarlo con uno più nuovo e al passo con i tempi.