Giarre ricorda Giovanni Fresta, il generale volante, eroe in guerra e in pace -
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Giarre ricorda Giovanni Fresta, il generale volante, eroe in guerra e in pace

Giarre ricorda Giovanni Fresta, il generale volante, eroe in guerra e in pace

Gen giovanni frestaL’ultimo eroe giarrese della II guerra mondiale e del dopoguerra, il generale dell’aviazione Giovanni Fresta (foto a destra), sarà ricordato lunedì 9, alle ore 17, nella sala “Rosario Romeo” del PalaCulture di piazza Macherione 1. Il calendario “Giarre 200 anni di storia: avvenimenti, persone, luoghi” varato dalla Società giarrese di storia patria e cultura, propone la presentazione del libro di Isidoro (Rino) Fresta “Il Generale Giovanni Francesco Fresta, le sue memorie, la sua vita” – Edizioni Bracchi 2014.

Sarà un’occasione per ricordare un uomo che amava la vita e pace, nonostante fosse un guerriero. Onorò il suo lavoro in guerra, pilotando da asso dell’Aeronatica militare il suo Savoia-Marchetti S.M.79 Sparviero, un trimotore ad ala bassa multiruolo la cui tipica “gobba” dietro l’abitacolo gli valse il nomignolo di “Gobbo maledetto”, guadagnandosi l’onore delle armi da parte degli inglesi. Fu tra i protagonisti della famosa “Battaglia di Pantelleria” del 14/15 luglio 1942. In quella missione attaccarono un convoglio inglese proveniente da Alessandria d’Egitto composta da 55 unità navali. Nonostante i ripetuti attacchi della caccia nemica, e la violentissima reazione contraerea, senza paura si spinsero all’attacco riuscendo a silurare e colpire un incrociatore britannico. Il mezzo pilotato da Fresta era antiquato rispetto a quelli dei nemici, ma nonostante tutto, grazie all’audacia e alla perizia riuscirono ad abbattere perfino tre aerei nemici. Sempre con l’SM79, nella notte del 20/21 maggio 1943, nel corso di un’azione contro unità navali nemiche, con il velivolo in fiamme colpito dalla contraerea, dopo aver lanciato un siluro contro una nave inglese, riuscì ad effettuare in piena notte, contro luna, un rischioso, ma riuscito ammaraggio di fortuna, portando in salvo l’intero equipaggio: tutti feriti e gravemente ustionati. Il primo aviere Carmine Visone, fu l’unico, purtroppo a morire dopo il recupero da parte degli inglesi navale.

Onorò la sua divisa e il suo ruolo di alto ufficiale dell’Aeronautica militare, anche nel dopoguerra, in tempo di pace, al rientro in Italia dopo la durezza dei campi di concentramento in Africa, in Inghilterra e negli Usa, con alti incarichi di responsabilità nella base Nato di Napoli, organizzò i Servizi aerei della Polizia di Stato e in Sicilia fondò, battezzò e comandò il servizio di Soccorso Aereo ad Augusta. Legatissimo alla sua Giarre, dalla quale non si staccò mai, contribuì a organizzare le commemorazioni militari e i ricordi dei Caduti, come autorevole alto dirigente del Nastro Azzurro. Molti giarresi anziani ricordano ancora le sue evoluzioni aeree e i volteggi sul terrazzo di quella donna che poi diventò sua moglie, Tina Calì, scomparsa il 25 gennaio 2002, qualche mese prima di lui. Un amore romantico, durato tutta vita e oltre. Giovanni Fresta era un vero eroe. Un eroe riconosciuto dalla Patria che gli conferì ben due medaglie d’argento al valor militare, di cui una sul campo, su disposizione diretta di Mussolini.

Chi scrive è orgoglioso di ricordare così quest’uomo che ebbe il privilegio di conoscere, di averlo come amico e di raccogliere la sua ultima intervista. Guarda lassù, passa Giovanni Fresta lo spericolato eroe giarrese… L’eroe giarrese dei cieli!

Mario Pafumi

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