Operazione “Dazio”: 7 arresti per estorsione aggravata. Il gruppo criminale capeggiato da un 15enne VIDEO NOMI -
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Operazione “Dazio”: 7 arresti per estorsione aggravata. Il gruppo criminale capeggiato da un 15enne VIDEO NOMI

Operazione “Dazio”:  7 arresti per estorsione aggravata. Il gruppo criminale capeggiato da un 15enne VIDEO NOMI

I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto dei reparti specializzati, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dai G.I.P. del Tribunale Ordinario e per i Minorenni del Capoluogo etneo a carico di 7 indagati, tra cui di un adolescente 15enne (in Istituto penitenziario), accusati a vario titolo di estorsione, lesioni personali commesse in più persone riunite con utilizzo di armi, violenza privata, il tutto con l’aggravante del metodo mafioso.

Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale di Catania e condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Catania Piazza Dante da febbraio a giugno 2023, hanno consentito di appurare l’esistenza di un gruppo criminale di giovani operante nel centro cittadino, capeggiato da un congiunto di Nizza Andrea, responsabile dell’omonimo clan mafioso, articolazione della famiglia di cosa nostra etnea “Santapaola-Ercolano”.

La “gang”, avvalendosi della forza intimidatrice espressa dal predetto sodalizio, tra febbraio e maggio 2023, ha posto in essere una continua serie di vessazioni nei confronti del titolare e dei dipendenti di una discoteca ubicata nel porto di Catania, concretizzando una vera e propria “estorsione ambientale.

In particolare, gli indagati imponevano la loro presenza all’interno del locale, “spadroneggiando” con avventori e addetti ai lavori, sia per ottenere indebiti vantaggi patrimoniali, sia per affermare il proprio potere di assoggettamento. In una circostanza il gruppo, con l’utilizzo di armi, ha attuato un violento pestaggio nei confronti di due giovani coetanei, procurando ad uno di essi lesioni guaribili in gg 10.

Ne è derivato un ingente danno per il titolare dell’esercizio, consistente non solo nel mancato incasso di ingressi e consumazioni, ma soprattutto nel deterioramento dell’immagine del suo locale, nella riduzione di clientela, e nella gestione dei dipendenti.

 

LE INDAGINI

Secondo l’impostazione accusatoria, accolta dal Gip, con riguardo alla presente fase processuale che non ha ancora consentito l’instaurazione del contraddittorio con le difese, gli indagati, agendo con metodo e modalità mafiose, ostentando in maniera evidente e provocatoria una condotta idonea ad esercitare sui soggetti passivi, quella particolare coartazione e quella conseguente intimidazione, propria delle organizzazioni mafiose, e, tra l’altro, anche avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che deriva dalla presenza sul territorio della famiglia catanese di cosa nostra, Santapaola-Ercolano, gruppo Nizza, tra il mese di febbraio e il mese di maggio 2023, avrebbero posto in essere una serie di condotte di violenza e minaccia nei confronti del titolare, dei dipendenti e degli avventori dell’ECS Dogana, in modo da creare un timore costante di nuove aggressioni o disordini violenti al fine di ottenere ingressi e consumazioni gratuite e costringere il proprietario e i suoi dipendenti a tollerare tali comportamenti aggressivi, assoggettandoli a una vera e propria condizione di succubanza. Le numerose azioni di disturbo e molestia, commesse ripetutamente in un ridotto arco temporale, considerate nel loro complesso, avrebbero realizzato, secondo la ricostruzione accusatoria, una vera e propria “estorsione ambientale”.

Gli indagati, agendo con le modalità del “branco”, avrebbero ingaggiato finte risse per creare disordini e pericolo per clienti e dipendenti, minacciato e percosso barman e buttafuori per estorcere entrate e consumazioni gratuite, rivolgendosi a questi con frasi del tipo se non mi fai un cocktail giro e ti sfondo tutto”, “stai zitto altrimenti ti taglio le mani”; intimidito clienti e causando, in una circostanza, l’interruzione di una festa privata.

Uno dei fatti più gravi sarebbe accaduto la sera del 27.02.2023, quando l’indagato minorenne e gli indagati PATANE’ Carmelo Christian, SOTTILE Maurizio, ZIMBONE Gianluca e PENNA Concetto, ostentando la disponibilità di pistole, avrebbero attuato un violento pestaggio nei confronti di due giovani coetanei, procurando ad uno di essi lesioni guaribili in gg 10. In particolare, una delle vittime, dopo essere stata accerchiata dal branco, avrebbe ricevuto da uno degli indagati un colpo alla testa con il calcio della pistola e, immediatamente dopo, una sequenza di calci e pugni dal gruppo, azione violenta che non sarebbe stata interrotta neanche dalla vista delle ferite sanguinanti, dinanzi alle quali gli aggressori avrebbero proseguito la propria azione al grido “ummazzamu, ummazzamu, u stamu ammazzannu!”.

Il clima di intimidazione instaurato con tali reiterati comportamenti avrebbe permesso alla gang di spadroneggiare nel locale, costringendo il titolare e i dipendenti, fortemente intimoriti dalla parentela del minore con i Nizza, a capo di uno dei gruppi operanti nell’associazione mafiosa Santapaola – Ercolano, a farli entrare e consumare bibite senza pagare.

Conseguenza di tali ripetute incursioni violente risultavano essere, oltre ovviamente alle perdite derivanti dal mancato incasso degli ingressi e delle consumazioni, la riduzione delle presenze (apparendo il locale non più sicuro in ragione delle continue azioni del gruppo) e criticità nella gestione dei dipendenti, alcuni dei quali, intimoriti, preferivano cambiare turni di lavoro o addirittura licenziarsi.

I NOMI

Sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere, oltre ad un minore:

  • CARUSO Giuseppe, nato a Catania il 7.4.1986;
  • SOTTILE Maurizio, nato a Catania il 25.6.2001;
  • MICELI Giovanni, nato a Catania il 7.11.1993;
  • ZIMBONE Gianluca, nato a Catania il 29.11.1997;
  • Christian Carmelo PATANE’, nato a Catania il 19.07.1994.

e alla misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico:

  • PENNA Concetto, nato a Catania il 14.9.2000.

Le indagini sono in corso per accertare il coinvolgimento di altri soggetti allo stato non destinatari di misure cautelari.

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