Stop alla norma “salva ineleggibili” che era stata proposta all’interno del maxi emendamento alla manovra finanziaria nota come collegato ter. L’interpretazione autentica della legge che stabilisce incompatibilità e ineleggibilità avrebbe probabilmente salvato la poltrona a quattro deputati attualmente in carica all’Ars.
Si tratta di tre esponenti di Fratelli d’Italia ed uno di Sud Chiama Nord partito di Cateno De Luca. La conferenza dei capigruppo, riunita ieri pomeriggio, ha ritenuto opportuno accantonare la contestata norma che rischiava anche di finire al centro di un esposto alla Procura della repubblica annunciato dal segretario del Pd.
E’ stato lo stesso partito di maggioranza relativa, Fratelli d’Italia, a chiedere al Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno di stralciare tutte le questioni ordinamentali dal maxi emendamento.
Le modifiche a norme, leggi e regolamenti saranno affrontate con un nuovo apposito disegno di legge. In questo modo si sblocca anche il voto complessivo sulla manovra che chiude i conti della Regione per il 2023.
La Presidenza dell’Ars ha deciso di stralciare dal maxi emendamento alla manovra correttiva la norma “salva-ineleggibili”, “che – ha detto il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno in apertura della seduta parlamentare – non era stata concordata in conferenza dei capigruppo, mi spiace per qualcuno che ha voluto parlare in maniera accesa su questo argomento”.
Ed ha proseguito: “Sul piano dei contenuti la norma apporta modifiche e quindi ci vogliono idonei approfondimenti nelle commissioni di merito”. Galvagno ha poi convocato la capigruppo e ha sospeso la seduta.
“Abbiamo chiesto al Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e al Governo di stralciare le questioni ordinamentali inserite nel maxi-emendamento al collegato alla Finanziaria che sta per approdare in aula”. È quanto dichiara il capogruppo vicario di Fratelli d’Italia, Nicolò Catania. La decisione è stata condivisa dall’intero gruppo parlamentare di FdI all’Ars.
“Ancora una volta, strumentalmente e, con molta probabilità creata artatamente da qualcuno, la questione la si lega a persone specifiche e tra l’altro componenti del nostro gruppo parlamentare. Quando, invece, il maxi-emendamento è stato presentato dal Governo e mirava a eliminare eventuali problemi di incostituzionalità. Proprio per non prestare il fianco a nessuno, abbiamo chiesto di stralciare tutte le questioni ordinamentali dal maxi-emendamento e di avviare la discussione in aula in maniera del tutto serena, puntando esclusivamente all’aspetto finanziario che possa avere nell’immediatezza una ricaduta positiva nel territorio dell’Isola”, conclude il deputato Nicolò Catania.