I locali dell’Archivio Storico della cittadina turistica ospiteranno, dopodomani lunedì 9 febbraio, una conferenza sulla tragedia delle Foibe, costata la vita a ventimila italiani, crudelmente uccisi dai comunisti dell’ex Jugoslavia per pura sete di conquista
Martedì prossimo, 10 febbraio, ricorre il “Giorno del Ricordo”, solennità civile nazionale italiana istituita undici anni fa con un’apposita legge al fine di commemorare le vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.
Nel comprensorio jonico messinese la rievocazione di tale triste pagina di storia del secolo scorso avrò luogo dopodomani, lunedì 9 febbraio alle ore 18.30, nei locali dell’Archivio Storico di Taormina (in Piazza IX Aprile), che ospiteranno la conferenza sul tema “La verità non può essere infoibata”.
A relazionare saranno Massimo Adonia, Giovanni Raccuia, Francesco Chittari, Francesco Condorelli, Rosario Gambacorta, Antonio Lanzafame e Dario Strano (tutti esponenti di associazioni, movimenti e partiti quali “Tradizione Distinzione”, “Quota 205”, “Cervantes”, “Fiamma Tricolore”, “Forza Nuova” e “Fratelli d’Italia”).
In effetti, malgrado siano costati la vita a circa ventimila italiani, gli eccidi delle Foibe, perpetrati durante la Seconda Guerra Mondiale e negli anni immediatamente seguenti, non sono stati sino ad oggi adeguatamente attenzionati e condannati.
Avvenne in pratica che i partigiani comunisti jugoslavi, per desiderio di conquista dei territori contigui, torturarono ed uccisero la popolazione italiana della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia.
Il termine “foiba” deriva dall’efferatissimo sistema di eliminazione fisica prevalentemente adoperato in tali massacri, consistente nel gettare gli italiani, spesso ancora vivi, dentro le voragini naturali disseminate sull’altipiano del Carso denominate, per l’appunto, “foibe”.
Così come per la quasi contemporanea persecuzione nazista contro il popolo ebraico, anche in questo caso ci si trova al cospetto di una “follia storica”, con gente crudelmente massacrata solo perché “colpevole” di essere italiana.
E dire che si è a conoscenza dell’esatta identità degli autori di queste stragi, ma non si è mai fatto nulla per celebrare un processo nei loro confronti.
E c’è da aggiungere che mentre in Italia ci si sta affannando a tagliare costi e sprechi, la nostra Inps continua, come se niente fosse, ad erogare diverse migliaia di pensioni nell’ex Jugoslavia, tra cui ad alcuni responsabili del vergognoso eccidio voluto dal maresciallo Tito.
Rodolfo Amodeo