Il sindaco di Giarre Roberto Bonaccorsi è davanti ad un bivio: rassegnare le dimissioni e certificare il suo fallimento concedendo qualche assessore (due, non meno di due) oppure rimanere immobile, ovvero far finta di niente ignorando il “posizionamento” di Articolo 4 (leggi l’articolo Giarre, cronaca di un terremoto in Consiglio). Quest’ultima mossa potrebbe essere deleteria per una serie di ragioni oggettive. Gli otto consiglieri potrebbero trasformarsi in un’onda anomala nel pieno dell’approvazione degli atti propedeutici al Bilancio. Otto consiglieri che, oltretutto, potrebbero supportare l’azione dei due consiglieri “puri” di opposizione: Tania Spitaleri e Giannunzio Musumeci.
Sullo sfondo il ritrovato “amore” tra Raffaele Musumeci e Orazio Scuderi (questa si che è una notizia).
E chissà che possano aggiungersi financo i due consiglieri di Città Viva. Insomma si ribalterebbe la maggioranza che diventa, a quel punto, sparuta minoranza. Eppure, anche nel caso in cui il sindaco dovesse optare per concedere qualcosa agli otto consiglieri, potrebbe rappresentare l’anticamera di un rimpasto completo della Giunta, perché, in tal caso, sarebbero pronti a chiedere il conto anche i consiglieri di Giarre Futura. Senza dimenticare che lo stesso Ncd potrebbe implodere nell’ipotesi di un rimpasto dell’esecutivo. Dalla scorsa estate viene chiesta la “testa” di Giovanni Finocchiaro: Antonella Santonoceto e Angelo La Spina, non hanno mai nascosto le proprie velleità.
Un problema non da poco per il senatore Pagano, che, forte dei suoi 11 voti per la presidenza della Repubblica (mai un giarrese è stato così vicino al Colle), siamo certi (?) riuscirà a dipanare la matassa.
Non dimentichiamo che, accanto alla complessa vicenda politica, per il sindaco Bonaccorsi, si profilano mesi non certo facili.
Tra qualche settimana – i bene informati parlano di fine mese – si conosceranno gli esiti della conclusione indagini in ordine al reato contestato al sindaco Bonaccorsi (per le note vicende all’epoca in cui era vice sindaco di Catania), ovvero falso ideologico, avendo presuntivamente dissimulato – recita l’avviso di inclusione indagini condotte dalle Fiamme gialle di Catania – la reale situazione economico-finanziaria del Comune di Catania alterando talune poste dei bilanci degli anni 2009, 2010 e 2011, allo scopo di evitare la dichiarazione dello stato di dissesto finanziario dell’Ente locale e lo scioglimento del Consiglio Comunale.
Mario Previtera