La notizia della sospensione in autotutela della gara per la realizzazione di due parchi inclusivi e la potenziale revoca del finanziamento ministeriale di circa 52 mila euro, suscita la reazione delle associazioni politiche cittadine.
Impietoso il giudizio espresso da Articolo 1 presieduto da Alfredo D’Urso: “Ancora una volta le disfunzioni dell’amministrazione ricadono sui servizi alla collettività e, in questo caso specifico sulle attrezzature di gioco per i bambini da destinare ai parchi pubblici. Non bastano le giustificazioni dell’amministrazione che con un linguaggio burocratico elusivo parla di “anomalie tecniche riscontrate nell’ambito dei passaggi procedurali finalizzati all’ottenimento del finanziamento”.
Non bastano perché si tratta di procedure già note e sperimentate in altri momenti. Dica piuttosto l’amministrazione come è stato possibile un simile incidente che di fatto priva il comune di una infrastruttura sociale importante.
Evidentemente – osserva Articolo 1 – la confusione politica ha creato un corto circuito con la parte burocratica dell’amministrazione. Appare quanto mai necessario, per il bene della collettività, che la crisi politica strisciante si manifesti per quello che è e che i cittadini siano messi nelle condizioni di sapere e di capire. Questo come primo passo per un ritorno alla normalità politica”.
L’associazione RiGenerazione Giarre, di Dario Li Mura e Davide Camarda, in un’altra nota rimarca il “caos politico della maggioranza”
“Quelli che stanno trascorrendo sono gli anni più ricchi di investimenti per i comuni dai tempi della cassa del Mezzogiorno. Eppure l’amministrazione Cantarella si sta distinguendo per le occasioni perdute: dai circa 5 milioni di euro per il palazzo delle culture , ai fondi per la marginalità sociale circa 134.000 euro, passando per i fondi della democrazia partecipata, qualche decina di migliaia di euro con due progetti presentati tra cui uno per il parco di San Giovanni Montebello, per finire in questi giorni con i fondi per le infrastrutture sociali 155.000 euro. Tutti perduti. I motivi paiono pressoché sempre gli stessi: diabolici e non meglio specificati impedimenti vizi errori, progetti non all’altezza che finiscono in fondo a graduatorie e ritardi nei procedimenti amministrativi finalizzati a inviare le richieste di finanziamento.
Secondo la nota di RiGenerazione Giarre “Quello che appare evidente è che l’amministrazione Cantarella navighi a vista senza programmare a monte gli interventi, questa dei fondi per i parchi pare la più clamorosa non solo per il ritardo, complice il caos politico della maggioranza, con cui si è approvata la delibera di giunta il 28 dicembre, per dei lavori che dovevano iniziare entro il 31dicembre, ma anche per la scelta disfunzionale, con una miriade di spazi gioco e parchi già esistenti che necessitano interventi, si è deciso di farne di nuovi mentre il parco Jungo, dove avrebbero potuto essere concentrati i fondi delle precedenti annualità come pure avevamo proposto, resta chiuso e vandalizzato, chiuso il parco giardino di Macchia e in semi abbandono altre aree verdi.
E così nella smania di farne di nuovi e con l’annuncio, risalente ormai ad alcuni anni fa a inizio dell’amministrazione Cantarella di un maxi progetto per il Parco Jungo che non ha mai trovato riscontro nei fatti, rimane solo un lungo elenco di occasioni perdute e una amministrazione che non ha saputo organizzare gli ufficiali per intercettare il grande flusso di finanziamento rappresentato dal PNRR, nonostante ciò si trova il tempo di avviare l’iter di privatizzazione dei cimiteri per un importo di 9 milioni di euro che andranno tutti ai privati e i giarresi pagheranno. La normalità promessa da Cantarella in Campagna elettorale è un miraggio”.