Primi effetti del post fusione Articolo 4. Per stamane alle 9 il sindaco Roberto Bonaccorsi, a sorpresa, ha fissato un vertice di maggioranza in Municipio. Una riunione certamente per fare il punto sull’attuale quadro politico alla luce degli ultimi clamorosi mutamenti e per decidere le strategie da attuare. Il primo cittadino giarrese ha voluto nel proprio ufficio i 12 consiglieri della cosiddetta “prima ora”, ovvero quelli che in campagna elettorale hanno garantito il proprio sostegno: i consiglieri Mario Marano, Antonella Santonoceto, Francesco Longo, Angelo Spina; Francesco Cardillo e Giovanni Barbagallo; Salvo Camarda e Angelo Turrisi; Carmelo Strazzeri, Vincenzo Mangano, Vittorio Valenti e Orazio Scuderi.
Escluso dalla convocazione Raffaele Musumeci, l’eterno consigliere che si oppone alla maggioranza cui appartiene (?) già entrato in quarantena una volta a capo del neonato gruppo consiliare Articolo 4.
Resta da capire se Carmelo Strazzeri e Vincenzo Mangano che più nettamente hanno preso le distanze dall’amministrazione aderendo all’Art. 4, parteciperanno alla riunione di maggioranza e in caso affermativo sarebbe interessante comprendere a che titolo.
Di certo questo vertice improvviso ha tutte le sembianze di un chiarimento interno. Il sindaco Bonaccorsi, galvanizzato da Pippo Pagano, si dice convinto di trovare l’exit strategy, ma in molti sono certi, invece, che l’unica strategia da attuare è quella di una stately exit of politics.
Resta da capire quale sarà il percorso del sindaco da qui ai prossimi mesi; certamente una strada paludata, piena di trappole e voragini. Gli atti propedeutici del Bilancio incombono e se il gruppone (Art. 4) dovesse compattarsi il sindaco è obbligato ad attuare le scelte dell’opposizione dichiarando a quel punto il proprio fallimento politico. La città sembra aver compreso che ci troviamo davanti ad uno scenario di questo tipo e le dimissioni che magari per il sindaco potranno rappresentare l’extrema ratio, potrebbero essere invece una soluzione meno dolorosa.
Certo è che i consiglieri di entrambi le fazioni, in fondo, non auspicano questo finale. Per un fatto squisitamente egoistico. Del resto con quale faccia tornerebbero a chiedere il voto ai cittadini? Mentre il sindaco – sostiene a bassa voce qualche suo assessore – pur rassegnando le dimissioni, alla fine sarebbe pronto persino a ricandidarsi e di vincere in maniera più marcata le elezioni. Già, le 50 sfumature di grigio della politica comunale giarrese. Sfumature più nere che grigie che hanno il loro peso.
Mario Previtera