Nell’articolo pubblicato dal Gazzettinonline lo scorso 11 aprile, in cui i consiglieri di opposizione dei gruppi “Progetto Sicilia” e “Amore per Mascali” che hanno rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere dal civico consesso di Mascali speigavano le loro motivazioni, si legge che, secondo il gruppo consiliare “Amore per Mascali”, il presidente del Consiglio Paolo Virzì, avrebbe commesso “delle omissioni nella convocazione del Consiglio comunale violando i termini Regolamentari, imbrigliando iniziative imprenditoriali, gettando in tal modo ombre nella gestione amministrativa, creando spazi per potenziali tentativi di infiltrazione”.
A quanto affermato dal gruppo consiliare è lo stesso Virzì a rispondere chiarendo che “le accuse rivoltigli sono infondate e prive di consistenza”, infatti – afferma Virzì – “come si evince dalla cronistoria risultante dagli atti dell’Ente, l’insediamento produttivo perviene all’ufficio di Presidenza del Consiglio il 20 marzo 2024, il giorno successivo avviso il presidente della Commissione, il 22 marzo il presidente della 3 Commissione Consiliare Permanente convoca la commissione per il giorno 28 marzo, rilasciando regolare parere favorevole. Solo dopo questa data poteva iniziare la calendarizzazione del punto, se non fosse stata richiesta precedentemente in data 22 marzo 2024 la revoca del Presidente del Consiglio, che ha precedenza, perché richiamato l’art. 39 comma 2 del D. Lgs. 267/2000, che prevede la convocazione del Consiglio entro 20 giorni, tant’é che il 4 aprile convoco la conferenza dei capigruppo per il 9 aprile per la trattazione della mia revoca, sistematicamente disertata dai due capigruppo di opposizione”.
“In data 10 aprile – spiega Virzì – convocai il Consiglio comunale che si sarebbe dovuto celebrare il prossimo 16 aprile, così come richiesto lo scorso 22 marzo da 8 consiglieri comunali per trattare il punto sulla decadenza della mia carica di Presidente. Lo stesso 10 aprile perviene alla mia Presidenza anche la nota da parte dei 9 consiglieri comunali con la quale si dimettono dalla loro carica. Le dimissioni dei consiglieri sono quindi avvenute sei giorni prima la celebrazione del Consiglio che doveva svolgersi il prossimo 16 aprile. Perché?”.
“Grazie a tutti gli atti regolarmente protocollati – afferma Virzì – posso asserire di non avere violato i termini regolamentari come invece affermato dal consigliere di opposizione del Gruppo Politico ‘Amore per Mascali”, Giuseppe Cardillo. Non ho gettato nessuna ombra sulla gestione amministrativa dell’Ufficio di Presidenza che mi sono onorato di rappresentare, non creando, pertanto, spazi per potenziali tentativi di infiltrazione che rimando agli scriventi dell’opposizione, lasciando a molti cittadini mascalesi, le amarezze, i dubbi e le perplessità che le dimissioni in massa dei 9 consiglieri – conclude Virzì – sono più che altro un pretesto e una fuga dal Consiglio comunale, forse per sottrarsi alle responsabilità politiche che i cittadini con il loro voto gli hanno delegato, lasciando ora un vuoto amministrativo nell’attività dell’Ente con la imminente presenza di un Commissario Straordinario che sostituirà l’intero Consiglio comunale a totale spesa di tutti i cittadini mascalesi”.