“La politica deve essere responsabile”. In una nota il Megafono, coordinamento provinciale, interviene sulla questione ospedale di Giarre e sulla paventata razionalizzazione dei servizi.
Lo scandalo va ricercato nelle ragioni che tengono ancora oggi il pronto soccorso di Giarre aperto nelle condizioni in cui versa. Troviamo assurde – precisa la nota del Megafono – le strumentalizzazioni di certa politica impegnata in ‘operazioni d’immagine’ come l’occupazione ‘urlata’ del nosocomio. Appare ormai evidente che si tratta più che altro di un tentativo per distogliere l’attenzione dalla crisi politica intestina al consiglio comunale di Giarre.
Basta posizioni ipocrite! Il pronto soccorso di Giarre, allo stato attuale, può essere un pericolo per gli utenti. Il decreto Balduzzi, più volte richiamato anche dal Ministro Lorenzin, non lascia nessuna possibilità a investimenti in un pronto soccorso destinato a chiudere. Inutile proseguire lo stato agonizzante che serve, semmai, soltanto a qualche dipendente ‘amico’ e non offre nessun servizio per il territorio e per gli utenti. La difesa del pronto soccorso di Giarre doveva essere fatta quando l’ospedale veniva smontato pezzo per pezzo e non certo oggi.
Non si faccia confusione tra chiusura del pronto soccorso e chiusura dell’ospedale.Il pronto soccorso nella sua forma attuale verrà chiuso entro il 30 marzo. Il presidente Crocetta, in occasione della sua recente visita a Giarre e Riposto, è stato chiarissimo sul da farsi e sugli impegni che il suo Governo ha assunto in merito alla questione. In primis, la struttura deve essere rifunzionalizzata attraverso la trasformazione delle ambulanze in veri presidi medicali; il potenziamento della radiologia con l’acquisto di un nuovo telecomandato e di un ecografo di ultima generazione; il potenziamento dei servizi di cardiologia; l’istituzione di un centro regionale all’avanguardia per la cura e prevenzione dei disturbi alimentari in età adolescenziale e adulta.
Noi ci batteremo per il potenziamento dei servizi territoriali di diagnosi, cura e prevenzione, come: diabetologia, scompenso, neurologia, radiodiagnostica e tac territoriale. Questo crediamo debba essere il destino di un ospedale che deve curare e non semplicemente garantire posizioni.
Chiediamo alla nuova dirigenza dell’ASP di Catania, seppur appena insediata – continua la nota del coordinamento provinciale del Megafono – risposte certe, sopratutto sui tempi dell’effettivo rilancio. Saremo vigili sul rilancio della struttura e sulle scelte che verranno messe in campo.
Condividiamo pienamente il Comunicato dei Sindaci del Distretto che chiedono di non trattare la vicenda come una questione campanilistica, ma come un tema d’area vasta. Siamo certi che il nuovo Direttore generale Ida Grossi convocherà presto un tavolo con tutti i comuni interessati per dare corpo alle serie iniziative immaginate per il nosocomio giarrese.
La rifunzionalizzazione dell’Ospedale S. Isidoro può partire prima di altri ospedali vicini, che presto, come Acireale, dovranno affrontare analoghe ristrutturazioni”.
Conclude la nota del coordinamento provinciale del Megafono: “Non dobbiamo perdere un occasione unica rimanendo su posizioni di conservazione, ma semmai tentare la via di un vero rilancio per difendere il diritto alla salute dei cittadini del comprensorio”.